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L'ANNUNCIO

Ministro Pichetto: «Il nucleare è già qui a Torino. Inadatti gli incentivi per l'auto elettrica»

Il capo del dicastero all'Ambiente "affida" i nuovi reattori alle aziende: «Tra qualche anno non se ne occuperà lo Stato»

"Un reattore nucleare a Torino? Sì, dal 2030"

Torino da capitale italiana dell’auto a capitale del nucleare? Ok, forse il salto è un po’ azzardato ma neanche troppo a sentire le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, intervistato a margine dell’incontro conclusivo del congresso nazionale dei commercialisti al Lingotto. Se l’auto elettrica stenta a decollare, l’energia nucleare sembra invece prendere sempre più piede.

Il ministro Pichetto oggi alla giornata conclusiva del Congresso nazionale dei commercialisti

TORINO CITTA' SPERIMENTALE

«Torino è la città della sperimentazione e della ricerca, Newcleo è qui» ha detto il ministro riferendosi alla società del nucleare fondata nell’agosto 2021 dal torinese Stefano Buono, soprannominato, “Mr 4 miliardi”, che sta continuando a investire nello sviluppo di piccoli reattori “green”.

Stefano Buono, fondatore di Newcleo

«La realtà piemontese è molto avanti - ha sottolineato Pichetto - con il Politecnico e l’Università di Torino che rappresentano un importante centro di conoscenza. Bisogna aiutare la ricerca e lo studio - ha aggiunto - per realizzare dei prodotti che verranno poi valutati».

I prodotti a cui fa riferimento il ministro non saranno le massicce centrali nucleari dell’immaginario collettivo che fanno tanta paura, ma impianti snelli ed ecologici a gestione privata. «Probabilmente fra sette o otto anni sarà un gruppo di imprese a coprire lo “small reactor”, non sarà neanche più lo Stato a fare questo - ha spiegato Fratin -. Sarà come una normale impresa che fa l’impianto fotovoltaico. Bisogna soltanto avere le norme per permetterlo».

Non sarà però la soluzione per contrastare il cambiamento climatico. Almeno non secondo Francesco La Camera, direttore dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena): «Se si vuole davvero affrontare e risolvere la crisi climatica, la soluzione non è l’energia nucleare». Il motivo? «Le risorse economiche sono poche: occorre fare delle scelte e darsi delle priorità».

IL FLOP DELL'ELETTRICA 

E l’energia elettrica su cui punta l’automotive del futuro? Per il ministro all’Ambiente Pichetto la transizione green sembra ancora molto lunga e complicata. Del resto basta guardare i dati per accorgersi che il nostro Paese è il fanalino di coda d’Europa per quel che riguarda il passaggio all’auto elettrica: «In Italia ci sono 40 milioni di auto, di questi 2,5 milioni sono Euro 1 e Euro 2. Gli incentivi aiutano ma non per cambiare un parco veicoli di questo genere dal momento che credo sia impossibile dare un incentivo di 30 o 40mila euro a persona» ha sottolineato Pichetto. «E poi - ha aggiunto - gli incentivi per chi vuole cambiare la Ferrari elettrica li vedo poco adatti».

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