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VAL DI SUSA
25 Ottobre 2023 - 13:08
La scritta TAv=Mafie è stata più volte modificata nel corso di questi 15 anni
Da più di 15 anni "accoglie" chi entra in Val di Susa e da sempre fa discutere. E' stata più volte rimossa e modificata ma alla fine è ancora lì. La scritta "Tav=Mafie" che campeggia in stile hollywoodiano sul fianco del Musinè questa volta è finita nel mirino dei Radicali, fermamente intenzionati a farla rimuovere.
La scritta è realizzata con enormi drappi bianchi stesi sulla pietraia del Musinè, in maniera tale da essere perfettamente visibile dall'autostrada e dalle statali, principale porta d'accesso alla Valle. I valsusini, contrari o favorevoli alla grande opera che siano, ormai quasi non la notano più, come se facesse parte del paesaggio. Accoglie però anche i turisti, in una Valle in cui il settore è già stato fortemente danneggiato negli ultimi 20 anni dalle immagini di autostrade bloccate, scontri e disagi provocati dai No Tav nei vari assalti ai cantieri e nelle manifestazioni che, ancora oggi, periodicamente si ripetono nonostante la realizzazione dell'opera sia ormai ben avviata.
Anche per questo Igor Boni, presidente dei Radicali italiani, è tornato a chiedere la rimozione di quella scritta, "ispirata" dalla celebre "Hollywood" che domina, con bel altro effetto, la collina di Los Angeles. Un'impresa che in passato è stata tentata più volte ma sempre e solo con successi effimeri: la scritta nel corso del tempo è infatti stata rimossa o modificata in più occasioni da chi è favorevole alla Torino-Lione ma i No Tav l'hanno sempre ripristinata, a volte anche modificandola: nel corso del tempo, ad esempio, è stata anche "Tav=Mafia" al singolare o la più articolata "No Tav No Mafia", a volte è stata orizzontale e altre verticale, ma la sostanza, e la visibilità, non sono mai cambiate. Ora i Radicali tentano un'altra strada: niente blitz notturni sul monte, meglio andare per tribunali. Nel mirino c'è soprattutto il Comune di Almese, visto che il terreno su cui si trova la scritta è di proprietà pubblica e perché «quella scritta è vietata dall'articolo 23 del Codice della strada - spiega l'avvocato Roberto Guarino - in quanto possibile distrazione per gli automobilisti» proprio come sono vietati i cartelloni pubblicitari lungo le autostrade. Per questo è stata inviata un'istanza popolare al sindaco Ombretta Bertolo ma la risposta non è stata quella sperata: «Secondo gli uffici comunali - ha scritto la Bertolo a Boni - non viola il Codice della Strada e in ogni caso il Comune non dispone di personale qualificato per la rimozione». E così i Radicali hanno scelto un'altra strada. «Oggi - annuncia Boni - presentiamo un esposto a polizia metropolitana, vigili di Almese, ministero dei Trasporti e Sitaf, in quanto responsabili di eventuali incidenti dovuti alla distrazione provocata dalla scritta su strade comunali, provinciali, statali e autostrada».
Igor Boni e Roberto Guarino
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