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L'ULTIMO ATTO
06 Novembre 2023 - 18:28
«Riportare la produzione dell’automotive a un milione di veicoli ed è fondamentale che a Torino ci sia il centro dell’ingegneria, è la base di tutto e credo si vada in questa direzione». Così il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, è intervenuto all’assemblea dei soci, riuniti ieri mattina al Teatro Regio al completo.
Un appello rivolto direttamente a Stellantis che nelle scorse ore ha però appena messo in vendita online lo stabilimento Maserati di Grugliasco, con le conseguenti proteste egli operai. «Il gruppo - ha aggiunto Marsiaj - deve continuare a pensare le auto del futuro anche a Torino, come ha sempre fatto l’azienda quando si chiamava Fca e, prima ancora, Fiat».
Per quanto riguarda Torino, il presidente dell’Unione Industriali, intervistato da Paolo Mieli, ha detto che: «è ancora la capitale dell’industria e motore dell’innovazione. Le nostra aziende - ha aggiunto - investono più del 2% dei ricavi in ricerca e nel manifatturiero lavorano 213mila persone».
Sul palco del Teatro Regio, insieme a Marsiaj, si sono succeduti il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, l’analista geopolitico Dario Fabbri, la ricercatrice Ilaria Capua, la direttrice del Centro di eccellenza per l’Intelligenza artificiale del Politecnico di Torino, Barbara Caputo, e il responsabile BlackRock per il Sud Europa, Giovanni Sandri.
Il convegno è anche stata l’ultima assemblea di Giorgio Marsiaj alla guida dell’Unione Industriali di Torino e ha dato ufficialmente il via alla stagione del ricambio della leadership. Il nome più papabile per la sua successione è quello di Marco Gay, 47 anni, alla guida di Confindustria Piemonte. In lizza ci sono anche Marco Boglione, Alberto Dal Poz, Stefano Serra e l’ex deputata di Forza Italia, Claudia Porchietto.
Nel grande fermento in vista delle elezioni regionali si comincia a ragionare sul ricambio dei vertici alla guida della Compagnia di San Paolo. Anche qui ci sono già alcuni nomi dei successori alla presidenza della Fondazione, tra questi spunta ancora una volta il rettore del Politecnico, Guido Saracco, seguito dall’economista Giorgio Barba Navaretti, l’imprenditrice Licia Mattioli e il notaio Andrea Ganelli. Il nome di Francesco Profumo è tra i più accreditati per la presidenza di Intesa Sanpaolo.
A marzo lo stesso Saracco dovrà lasciare la toga da rettore del Poli e potrà essere sostituito da tre candidati, docenti dell’ateneo: Paolo Fino, Juan Carlo De Martin e Stefano Corgnati.
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