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LA BEFFA

In carcere le panchine viola della gentilezza ma in cella ci sono droga e cellulari

La scoperta della polizia penitenziaria proprio quando si inaugurano le panchine realizzate dai detenuti

panchina viola

Sulle panchine sono riportate frasi suggerite dai bambini

Probabilmente non era esattamente quello che si aspettavano dalle Istituzioni, i sindacati della polizia penitenziaria che in questi mesi hanno chiesto più volte aiuto per la situazione del carcere di Ivrea. Ieri, infatti, nella casa circondariale non sono arrivati gli agognati rinforzi ma le panchine viola della gentilezza. Inaugurate, tra l’altro, proprio nel giorno in cui nello stesso carcere gli agenti hanno scoperto che i detenuti nascondevano in cella droga e telefoni cellulari.

Il 13 novembre si celebrava la giornata mondiale della gentilezza e per l’occasione, ieri, sono state inaugurate le panchine viola realizzate dai detenuti del carcere di Ivrea, caratterizzate da alcune scritte suggerite dai bambini del territorio, che hanno partecipato numerosi all’iniziativa. Due sono state collocate proprio nella casa circondariale, all’interno e all’esterno delle mura, e una nel Comune di Burolo. Alla giornata ha partecipato anche l’assessore regionale alla Pari Opportunità, Chiara Caucino, per la quale è molto significativo che le panchine siano state create proprio in un luogo duro e certamente non confortevole come un carcere: «Se è vero che dal fango nascono i fiori - ha spiegato l’esponente della giunta regionale - allora anche da un luogo di espiazione e di privazione della libertà come il carcere la gentilezza può sbocciare davvero e qui, forse più che in altri posti, fare la differenza, cambiare gli animi, migliorare le persone che, quando finiranno di scontare la propria pena, saranno sicuramente cittadini ritrovati e migliori».

Poche ore prima, come reso noto dall’Osapp, la polizia penitenziaria aveva però condotto una serie di perquisizioni in carcere durante le quali è stato sorpreso un detenuto intento a telefonare da un bagno con un cellulare, il cui possesso in carcere è ovviamente proibito. Inoltre, in diverse celle, sono stati scoperti e sequestrati stupefacenti nascosti tra il tabacco utilizzato per la produzione di sigarette.

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