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LA MANIFESTAZIONE

Sindacati sul piede di guerra: «Scioperiamo contro la manovra»

Cgil e Uil sfileranno venerdì in corteo da Porta Susa a piazza Castello contro la legge di bilancio

Sindacati sul piede di guerra: «Scioperiamo contro la manovra»

Un momento della manifestazione di protesta dei sindacati contro i tagli al bilancio della sindaca Appendino

Venerdì mattina i sindacati Cgil e Uil tornano in piazza con una giornata si sciopero contro la legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del governo, in particolare materia di salari, contratti, sicurezza sul lavoro, fisco, pensioni, previdenza, istruzione e sanità. E questa mattina i segretari di Cgil e Uil Piemonte, Giorgio Airaudo e Gianni Cortese, hanno anticipato i motivi del corteo che sfilerà alle nove da Porta Susa a piazza Castello: «La legge di bilancio non recepisce nulla delle proposte che abbiamo presentato mesi fa unitariamente al governo» sottolineano due segretari. 

I PUNTI DELLA DISCORDIA: FISCO, EXTRA PROFITTI, SALARI, PENSIONI, SANITA'...

Numerosi i temi sollevati durante la conferenza: «Non siamo per niente soddisfatti di quanto deciso in materia di fisco - sottolineano Cortese e Airaudo -, non si recepiscono le proposte di mettere in campo politiche redistributive e non vengono tassati gli extra profitti realizzati dalle banche, 43 miliardi a fine anno, dai settori dell’energia, i Big pharma, le vendite online, e da tutti coloro che producono utili in Italia e pagano le tasse all’estero. Inoltre - aggiungono - non si applica il principio della progressività, sulla previdenza sono riusciti a peggiorare la legge Fornero rendendo più difficoltoso il percorso di uscita con quota 103 che vedrà un calcolo solo contributivo e non misto, spostano le finestre di uscita in avanti di 9 mesi, e i pensionati vengono usati come un bancomat».

Nel mirino anche la Sanità: «E’ nelle condizioni che conoscono bene tutti i cittadini che devono attendere un sacco di tempo per prenotare una prestazione nel pubblico e sono costretti a ricorrere alle strutture private dove spesso trovano gli stessi professionisti che nel pubblico li fanno aspettare». In generale: «Questa manovra - sottolineano Cortese e Airaudo - non risolve i problemi del nostro Paese, lo testimonia la contrazione dei consumi che poi si traduce in un Pil congelato».

«RIFINANZIARE I CENTRI ANTIVIOLENZA»

La manifestazione cadrà il giorno prima del giorno della giornata contro la violenza sulle donne. «Bisogna fare di più anche in tal senso, aiutando le persone a non sentirsi sole sul lavoro e sulla sanità, perché il rischio che questa situazione si trasformi in frustrazione e violenza è molto forte» commenta il segretario generale Cgil Piemonte. «Da questo governo - aggiunge - ci aspettiamo delle pubbliche, come il rifinanziamento dei centri antiviolenza».
Il segretario Uil invece evidenzia la necessità di mettere in campo delle azioni a sostegno delle famiglie: «Una cosa è agire nei luoghi di lavoro, un’altra nelle scuole, ma poi esistono le famiglie che devono essere supportate e aiutate eliminando le incrostazioni del passato relative la diversità».

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