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LA LETTERA

Gli operai di Mirafiori e Lear scrivono a Tavares e lui risponde in modo inaspettato...

La Fiom: "Vogliamo risposte". E il Ceo di Stellantis attacca l'Europa

Gli operai di Mirafiori e Lear scrivono a Tavares e lui risponde in modo inaspettato...

Un intervento da parte dell’Europa per sopravvivere alla competizione con il mercato cinese e incentivi dallo Stato per poter produrre più auto elettriche e dare lavoro agli operai a Mirafiori. Così il ceo di Stellantis, Carlos Tavares ha risposto alla lunga lettera scritta dagli operai e dalla Fiom, in presidio davanti ai cancelli dell’hub dell’economia circolare, in cui si chiede, in sintesi delle risposte «sul futuro per la produzione di auto a Mirafiori».

Nella lettera, scritta anche in inglese per essere letta dal Ceo di Stellantis, si chiede in particolare di implementare la produzione di auto e delle garanzie per i posti di lavoro. «Va bene smontare le auto ma non va bene smontare gli stabilimenti» ha sottolineato il delegato della Fiom a Mirafiori, Gianni Mannori, riferendosi in particolare ai lavoratori della Lear, il sito di Grugliasco che produce sedili per la Maserati e che sembra andare verso la chiusura, come è stato ventilato mercoledì al tavolo del Ministero del Made in Italy con i sindacati.

LA RISPOSTA DI TAVARES

Tavares ha spiegato molto chiaramente la situazione rispondendo alla nostra domanda e ai tanti dubbi degli operai: «Offro il mio rispetto agli operai, ma dobbiamo essere più competitivi a livello mondiale per poterli proteggere e in tal senso l’Europa può far sì che si abbassino i costi di produzione in Italia. L’intento - ha sottolineato - è quello di impiegare nel nuovo hub molti lavoratori di Mirafiori e del resto d’Italia. In generale vogliamo produrre più 500 elettriche proprio qui a Mirafiori e più Fiat Panda». Un proposito importante che lascia ben sperare, ma Tavares detta delle condizioni, o meglio dei suggerimenti allo Stato: «Potremmo farlo se il governo italiano fosse disposto a dare più incentivi, se mancano i sussidi non c’è la domanda».

IL CEO DI STELLANTIS SFIDA L'EUROPA 

Ma la vera battaglia per salvare la produzione dell’auto a Torino e in Italia si gioca in Europa: «Mi rivolgo all’Europa affinché aiuti l’Italia a sostenere i costi di produzione che sono il 30% più alti rispetto a quelli del mercato cinese» ha spiegato il ceo di Stellantis: «Questo significa - ha aggiunto - che i cinesi arrivano in Europa con un vantaggio, bisogna perciò aumentare la competitività, focalizzandoci sulla formazione e sulla produzione, con nuovi progetti per sfidare lo status quo. Se vogliamo competere con gli asiatici non dobbiamo temere il cambiamento».

Un cambiamento che potrebbe partire mantenendo però il motore termico: «Abbiamo modelli iconici che rappresentano molto bene lo stile italiano e potrebbero essere potenziati con un cambiamento di legislazione» ha sottolineato Tavares. «Abbiamo uno stabilimento che potrebbe produrre di più e più a lungo - ha aggiunto - ma dipende dalla normative, c'è stato un grande dibattito sull'Euro 7 e questo potrebbe essere un problema, se si vuole aumentare il volume di auto bisogna eliminare gli ostacoli della produzione».

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