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IL PROGETTO
29 Novembre 2023 - 18:41
Un aereao-drone e un caccia che può essere pilotato da solo e sfugge ai radar: sono i due nuovi progetti che verranno sviluppati da Leonardo a Torino da qui al 2035. E' quanto emerso nella seconda giornata dell'Aerospace & Defense Meetings Torino all’Oval Lingotto in cui sono stati presentati l'Eurodrone e il Global Combat Air Programme (Gcap), il sistema di difesa aerea studiato da Leonardo insieme alla britannica Bae Systems e alla giapponese Mitsubishi Heavy Industries.
Quest'ultimo troverà la sua realizzazione nel “Tempest”, un super aereo stealth, poco tracciabile ai radar ma anche capace di pilotarsi da sé e di fare da base a sciami di droni. Si tratta di un caccia di sesta generazione che potrà volare entro il 2035 a sostituzione dell’Eurofighter Typhoon. Nello specifico, il futuro sistema aereo da combattimento, definito come il “sistema dei sistemi”, opererà nei cinque domini, aria, terra, mare, spazio e cyber, secondo una struttura stellare nella quale il fighter di nuova generazione sarà la “core platform” connessa con altri “sistemi” periferici, pilotati e non pilotati. Una capacità tecnologica, digitale in tutte le sue componenti, in grado di effettuare le missioni in maniera coordinata e sinergica, attraverso l’ausilio di un’infrastruttura di comando e controllo e di comunicazioni, basata su intelligenza artificiale e super calcolo, architettura combat cloud e datalink cyber resilienti, auto-adattabili e superveloci nel trasferimento di elevati volumi di dati.
L’altro grande progetto che verrà sviluppato da Leonardo sempre a Torino è l’Eurodrone, un sistema aereo a pilotaggio remoto a media altitudine e lunga durata, sviluppato nell’ambito di un programma europeo che coinvolge Italia, Germania, Francia e Spagna. In un’ottica di visione comunitaria in ambito militare, il programma contribuirà a rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa, fornendo alle Forze Armate sistemi operativi indipendenti ad altissime prestazioni.
I rappresentanti di Leonardo al convengo del Lingotto hanno spiegato come per entrambi i programmi sia «fondamentale il ruolo svolto dai tecnici e dagli ingegneri di Leonardo che a Torino e Caselle sono già da tempo a lavoro su entrambi i progetti. Si tratta di programmi strategici che caratterizzeranno la difesa europea nei prossimi decenni garantendo lo sviluppo di tecnologie chiave ed in grado di garantire processi produttivi all’avanguradia e sostenere la filiera piemontese».
Proprio ieri a Torino in corso Marche, presso Leonardo, si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra della Città dell’Aerospazio, un polo strategico per lo sviluppo e la competitività internazionale del comparto che vedrà Leonardo, insieme al Politecnico di Torino, protagonista sin dalle prime fasi, nella realizzazione di laboratori tecnologici congiunti, elementi cardine della nuova “Città”.
Il Piemonte è la culla dell’Aerospazio in Italia, con un fatturato di 8 miliardi di euro (cresciuto di un miliardo soltanto nel 2023), trainato da Leonardo che ha una presenza storica nella Regione con 4.500 addetti tra Cameri, Torino, Caselle Nord e Sud. A questi si aggiungono gli oltre 600 addetti di Thales Alenia Space p, la joint venture tra Leonardo e Thales. Dieci occupati di Leonardo in Piemonte sostengono, in media, 24 occupati addizionali, generando un indotto nella regione di oltre 10mila addetti per un totale di 14.500 lavoratori. Un ecosistema che alimenta nella Regione una catena di fornitura di circa 400 aziende.
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