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L'ANALISI

Cosa comprano e quanto spendono i torinesi per i regali di Natale? Consumi inaspettati...

L'analisi di Confartigianato e Unc Piemonte fa ben sperare, nonostante i rincari

Traditional christmas eve at home

Regali di Natale (Depositphotos)

Tutti pazzi per il Natale a Torino. Nonostante gli aumenti e i rincari dell’alimentare i torinesi sembrano non badare a spese per queste festività. Almeno secondo l’indagine condotta da Confartigianato Torino che prevede consumi che sfiorano i 2 miliardi in Piemonte, ben più consistenti rispetto all’anno passato, anche se le "aziende natalizie" diminuiscono. 

AUMENTANO I CONSUMI MA CALANO LE IMPRESE

Secondo lo studio infatti per gli acquisti natalizi si spenderanno 1.911 miliardi (7,8% del totale nazionale) contro 1,686 del Natale scorso. Un aumento quindi di ben 225 milioni in più. Le aziende artigiane che si dedicheranno a vendere i prodotti natalizi invece sono 439 in meno: 23.247 contro 23.686 dell’anno scorso.

MA DOMINA LA LOMBARDIA 

Nonostante gli aumenti siamo ancora molto lontani però dai numeri della Lombardia che guida la classifica nazionale e per cui Confartigianato ha previsto ben 4,3 miliardi di euro di consumi natalizi, più del doppio rispetto alla nostra regione. Ci posizioniamo comunque al quarto posto nazionale, insieme a Emilia Romagna, Campania e Sicilia, dopo il Lazio (2,4 miliardi) e il Veneto (2 miliardi), ma prima di Toscana (1,5 miliardi) e Puglia (1,4 miliardi).

IN PIEMONTE E' BOOM DEL CIBO

In Piemonte quasi due terzi degli acquisti, pari a 1.200 milioni saranno dedicati ad alimentari e bevande, mentre 711 milioni saranno destinati ad altri prodotti e servizi tipici natalizi per un totale di 1.911 milioni (7,8% del totale nazionale). A livello provinciale la spesa a dicembre in prodotti alimentari e bevande e in altri prodotti e servizi tipici del Natale supera i 300 milioni di euro in 21 province che insieme rappresentano la metà (49,9%) del totale nazionale. In questa classifica Torino con 1.005 milioni (631 milioni dedicati ad alimenti e bevande e 374 milioni destinati ad altri prodotti e servizi natalizi) si posiziona al quarto posto, preceduta da Roma 1.821 milioni di euro, Milano 1.474 milioni e Napoli 1.015 milioni. Un trend che coinvolge in Piemonte 23.247 imprese artigiane con 60.773 addetti (a Torino si contano 9.970 imprese artigiane con 25.501 addetti) che operano in 47 settori, dalle specialità alimentari all’oggettistica, dall’abbigliamento ai prodotti per la casa fino ai giocattoli.

UNC PIEMONTE: «SCONTRINO DI 250 EURO A PERSONA E SPESA AL +8,5%»

Sarà dunque un Natale più dispendioso rispetto a quello passato. Ma quali prodotti prediligono i torinesi? Secondo le previsioni di Unione Nazionale Consumatori Piemonte e Confesercenti Torino e Piemonte, a trainare saranno inaspettatamente i libri, insieme ai capi di abbigliamento, i giochi e gli immancabili prodotti di pasticceria, come i panettoni. «Le compere natalizie sono in crescita, quest’anno e i piemontesi spenderanno in media 250 euro», spiega l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha condotto uno studio a riguardo: «Il trend è quello di una maggiorazione della spesa rispetto al dicembre 2022, che fa registrare in media un +8,5. Fatto strutturale che giunge benevolo dopo un triennio di forte compressione economica e sociale, e che fa ben sperare per il 2024» spiega il legale.

ECCO I REGALI PIU' AMBITI

In vetta alla lista dei regali, svela lo studio di Unc Piemonte, campeggiano: «Abbigliamento e vestiario (50%), cosmesi e profumeria (43%), libri (40%),  giochi e giocattoli (42%), accessori di moda (35%), confezioni e prodotti gastronomici locali (27%), ritrovati tecnologici e manufatti di gioielleria (entrambi al 23%), arredamento e prodotti per la casa, calzature e videogiochi (tutti al 20% di indicazioni)». In crescita sino oltre quota 10% in più rispetto al 2022 anche il desiderio di omaggiare viaggi, vacanze e beauty farm. Bene, inoltre, anche i cosiddetti mercatini di Natale, preziosa occasione di acquisti a prezzi vantaggiosi e rilancio turistico che quest’anno è in crescita del 14%, favorendo la circolazione anche dei prodotti a chilometro zero».

I TORINESI SCELGONO I LIBRI 

Secondo una prima analisi di Confesercenti, che ha sentito molti negozianti: «I più soddisfatti sono inaspettatamente i librai che hanno registrato un aumento delle vendite, favoriti anche dal ponte lungo dell’Immacolata. Stanno andando molto bene anche i cestini natalizi, pandori e panettoni».

PERCHE' SI SPENDE DI PIU'

L’aumento dei consumi è possibile anche grazie al calo del prezzo di alcuni beni: secondo l’analisi dei prezzi al consumo del Comune di Torino emerge infatti che, se da una parte i beni alimentari sono aumentati del +1,0% sul mese precedente e del +5,6% sull’anno precedente, sono invece calati notevolmente i beni energetici: -4,8% sul mese precedente e -21,9% sull’anno precedente.

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