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L'APPELLO
29 Dicembre 2023 - 16:38
Il rilancio di Torino parte da Mirafiori. Il titolo della conferenza congiunta indetta dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm è esplicativo e suona come un campanello d’allarme per la nostra città che sta perdendo sempre più terreno soprattutto in ambito produttivo.
Durante la riunione congiunta, l’ultima era avvenuta nel 2011, è stato presentato un documento, una sorta di manifesto, in cui si stila la lista delle cose da fare per il rilancio dello stabilimento di corso Tazzoli che ha perso 6mila posti di lavoro in 15 anni. E ora la prospettiva è anche quella di aprire alla produzione straniera.
«Nella storia recente, fino ai primi anni 2000, Mirafiori produceva 200mila autovetture con sei tipi di modelli. Da quel periodo, a seguito della scelta aziendale di creare il Polo del Lusso, in un contesto di mercato che ha anche subito un rallentamento per la pandemia, la produzione è calata toccando il punto più basso nel 2019 con solo 21mila auto prodotte» sottolineano i segretari Rocco Cutrì (Fim-Cisl), Edi Lazzi (Fiom-Cgil), Luigi Paone (Uilm-Uil).
I sindacati denunciano «il drammatico quasi azzeramento delle produzioni dei modelli a marchio Maserati, che da 55mila unità prodotte nel 2017 e destinate a mercati prevalentemente esteri, chiuderanno il 2023 verosimilmente a quota 8mila».
«La sola 500 elettrica - aggiungono - che probabilmente attesterà la produzione 2023 a circa 78mila unità, non è sufficiente a garantire la missione produttiva dello stabilimento e la stabilità occupazionale degli attuali 15mila addetti, che erano 21mila soltanto nel 2008. Ciò significa una variazione negativa di quasi il 29% del numero dei lavoratori».
Fim, Fiom e Uilm chiedono pertanto «il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle imprese» e sottoscrivono 4 obiettivi da raggiungere: «Assegnare nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Mirafiori; affrontare la crisi anagrafica della forza lavoro Stellantis, la cui età media si attesta a 56 anni; implementare la produzione di componentistica legata alla produzione e allo sviluppo delle vetture ecologiche; potenziare il ruolo strategico di Torino come polo di ricerca e progettazione».
«La produzione di auto a Mirafiori ha toccato la punta più bassa nel 2019 con 21mila auto prodotte, il -89%, rispetto alle 218mila del 2006, e quest’anno non ha fallito l’obiettivo delle 80mila. Se si vuole aumentare la produzione e il lavoro bisogna pertanto fare sistema coinvolgendo anche gli enti locali come la Regione e il Comune» sottolinea il segretario Fiom, Edi Lazzi.
«A questo punto - aggiungono i segretari Fim e Uilm, Paone e Cutrì - dobbiamo rompere il tabù dell’unico produttore a Torino e aprire alla produzione straniera, anche ai cinesi».
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