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CARMAGNOLA

Cani e deiezioni non raccolte, prime multe con il Dna. E ora ne arriveranno altre decine

Sanzioni di 150 euro per chi non raccoglie i bisognini del proprio animale

multe deiezioni cane

Multe salate per chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane

Tempi duri, a Carmagnola, in provincia di Torino, per chi ha la pessima abitudine di non pulire le deiezioni del proprio amico a quattro zampe. Infatti, sono arrivate le prime 6 multe ad altrettanti proprietari di cani, “incastrati” grazie al Dna del proprio animale. Solo le prime probabilmente, visto che in laboratorio sono in corso le analisi su decine di altri “ricordini” lasciati dagli incolpevoli animali sui marciapiedi della città.

Il meccanismo del progetto “Con il Dna di Fido, io mi fido!” è abbastanza semplice: il poco divertente compito dei “prelievi” su strade e luoghi pubblici è affidato a tutte le guardie convenzionate con il Comune di Carmagnola durante i normali servizi sul territorio. I campioni vengono poi consegnati all’Istituto zooprofilattico che provvede a confrontarne il Dna con quelli conservati nel database realizzato dal Comune in questi anni (i proprietari hanno l’obbligo di iscrivere il proprio cane, di cui devono consegnare un campione di saliva per la mappatura genetica). Se il Dna del “bisognino” raccolto per strada risulta essere quello di un cane registrato, scatta la multa: circa 150 euro tra sanzione e costi dell’esame. Una multa (da 50 a 500 euro) è prevista anche per chi non consegna il campione di saliva del proprio cane.

«Il Comune di Carmagnola - commenta l’assessore Massimiliano Pampaloni, ideatore del progetto - ha trasformato in realtà un progetto ambizioso sconfiggendo gli scettici e arrivando, dopo anni di lavoro, al risultato di sanzionare i maleducati». «La convivenza urbana con i nostri più vicini animali d’affezione - spiega la sindaca, Ivana Gaveglio - deve essere sostenuta da norme chiare che aiutino ad organizzare al meglio una comunità in cui i cani sono sempre più presenti. L’anagrafe canina esisteva da tempo, il suo utilizzo aggiornato con le informazioni legate al Dna e supportato dalle nuove tecnologie ci consente di ricordare a tutti che gli spazi pubblici devono essere rispettati».

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