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il caso

I sindacati di polizia: «Askatasuna? Siamo pronti a denunciare il Comune»

Le sigle sindacali Fsp, Siulp e Sap: «Lo Russo responsabile degli scontri»

Da sinistra, Antonio Perna (Sap), Eugenio Bravo (Siulp) e Luca Pantanella (Fsp)

Da sinistra, Antonio Perna (Sap), Eugenio Bravo (Siulp) e Luca Pantanella (Fsp)

Una scelta scellerata «per cui ringraziamo il sindaco Lo Russo», affermano con una punta d’ironia - «ma la delusione è tanta, più ancora della rabbia» - i sindacati di polizia che oggi hanno tenuto una conferenza stampa sul “caso Askatasuna”, dopo la decisione di Palazzo Civico di avviare un percorso di superamento dell’immobile di corso Regina Margherita 47, da ventisei anni occupato dal centro sociale. Non solo, in caso di futuri scontri di piazza che coinvolgeranno gli agenti di polizia, i sindacati Fsp, Siulp e Sap si dicono pronti a denunciare il Comune. «Per ogni sassolino che ci verrà lanciato addosso e per ogni che vetrina verrà infranta valuteremo questa possibilità, ci costituiremo parte civile e se necessario denunceremo il Comune di Torino», afferma Luca Pantanella di Fsp, che parla di «una scelta gravissima del sindaco Lo Russo che va a legittimare il centro sociale più violento d’Italia, responsabile di tantissimi fatti gravi, gli ultimi quelli di due settimane fa a Vicenza, per non parlare di G7, G8 e in Valsusa dove vengono impiegati 500 poliziotti al giorno per difendere i cantieri della Tav dalle violenze di Askatasuna».

Dunque sindacati di polizia a muso duro contro la giunta guidata da Lo Russo, responsabile di un’operazione che secondo le sigle sindacali porterebbe di fatto alla legalizzazione e al riconoscimento, da parte di Palazzo civico, di un sodalizio che da molti anni è al centro di episodi di violenza non solo a Torino ma anche in Piemonte e nel resto d'Italia. «Una scelta scandalosa - rincara la dose Antonio Perna del Sap - anche perché siamo certi che le manifestazioni continueranno. Se non saranno più in corso Regina vuol dire che vedremo i centri sociali a manifestare in altri luoghi, come ad esempio in via Balbo. Il tutto già annunciato sui social e senza le autorizzazioni». «Questa iniziativa - sottolinea Eugenio Bravo del Siulp - è un premio per soggetti pericolosi. Così violenza e legalità trionfano». Ed è per questo motivo che i sindacati di polizia chiedono un incontro urgente col Prefetto e hanno già organizzato una raccolta firme per bloccare l’iter del progetto Askatasuna “bene comune”.

A dire il vero una proposta le sigle sindacali della polizia ce l’avrebbero: dare l’immobile alla polizia. «Perché non adibirlo a ufficio immigrazione, visto che lo stabile di corso Verona ha problemi strutturali?». Più che un’idea, forse una provocazione. A prendere posizione è anche il Siap. «La polizia difende le autorità e ora queste ultime premiano i violenti. Mai come in questo momento la politica di governo della città è distante dai cittadini, dalle forze di polizia e dal buon senso», dichiara il segretario generale provinciale Pietro Di Lorenzo.

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