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L'ALLARME

«L’auto elettrica costa il 40% in più, servono incentivi energetici»

L'allarme del sindacato Fim-Cisl sul calo produttivo della 500bev a Mirafiori. Ecco cos'hanno detto i segretari

«L’auto elettrica costa il 40% in più, servono incentivi energetici»

La 500 bev prodotta a Mirafiori costa la bellezza di 34mila euro, oltre 60 milioni delle vecchie lire. Un prezzo per un’utilitaria decisamente non alla portata di tutti. Ed è questo uno dei principali motivi per cui la produzione sta calando, perché non si vende. Un problema sottolineato anche dal sindacato Fim-Cisl ieri durante la conferenza stampa organizzata per fare il punto su Stellantis, dopo il bilancio super positivo della società e dopo le dichiarazioni del ceo Tavares sulla necessità di Mirafiori per il futuro produttivo del Gruppo.

COSTI ALLE STELLE

«L’auto elettrica costa in media il 40% in più rispetto a un’auto con il motore a combustione prodotta in Polonia, e anche nel 2030 il costo sarà sempre superiore del 20%» sottolinea il segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano: «Sono pertanto necessari - aggiunge - gli incentivi all’acquisto delle auto elettriche del governo che dovrebbero diventare effettivi a marzo ma anche gli incentivi energetici - aggiunge -, che servono ad abbassare il costo dell’energia per le imprese per aumentare la competitività. E’ una valutazione che si sta facendo sui tavoli ministeriali».

«Anche perché - aggiunge il segretario generale della Fim-Cisl, Rocco Cutrì - in Spagna l’energia costa il 40% in meno rispetto all’Italia perché ci sono i pannelli solari e Stellantis ha scelto di produrre lì la nuova Ypsilon».

SERVE UN NUOVO MODELLO PER MIRAFIORI

Un’auto utilitaria, che affianchi la 500 elettrica, dovrebbe essere prodotta anche a Mirafiori: «Nello stabilimento di Torino è necessario produrre un’altra auto ad ampio consumo per aumentare la produzione che purtroppo è calata perché non c’è abbastanza domanda e perché costa troppo produrla» sottolinea ancora Cutrì.

IL TRACROLLO DELLA MASERATI

Oltre alla 500 in difficoltà è anche tutta la produzione della Maserati: «Con il piano industriale si sarebbe dovuto potenziare il polo del lusso ma non è stato così: «Restano soltanto la Gran Turismo e la Gran Cabrio, mentre la Quattroporte, il Levante e la Ghibli hanno interrotto la produzione. La notizia che la Quattroporte verrà realizzata soltanto nel 2028 ci preoccupa, così come la produzione del nuovo suv Levante che verrà realizzato soltanto nel 2027, non sappiamo ancora se a Mirafiori o a Cassino» spiega Uliano.

A RISCHIO TUTTO L'INDOTTO

A rischio, oltre a Mirafiori con 2.400 operai in cassa integrazione, c’è tutto l’indotto: «Un comparto che sta soffrendo e che rischia di perdere 30mila posti di lavoro» commenta il segretario nazionale Fim-Cisl: «Ci sono tante situazioni difficili come la Lear di Grugliasco. E’ evidente che c’è bisogno di un sostegno da parte del governo».

IL TAVOLO AUTOMOTIVE IN COMUNE

Nel frattempo a livello locale il sindaco Stefano Lo Russo ha convocato un tavolo in Comune su Stellantis e l’automotive per il prossimo martedì. «Dobbiamo capire come essere attrattivi per gli investimenti, certo c’è il tema dell’energia, poi c’è la sburocratizzazione, e poi la leva urbanistica di Torino che ha tante aree dismesse che possono essere date in comodato d’uso e riqualificate» sottolineano il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco.

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