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L'inchiesta

Dai notai a Grande Stevens: il faro della Procura sui consulenti di John Elkann e Gianni Agnelli

Non sono indagati ma i pm vogliono chiarire ruoli e responsabilità

Dai notai a Grande Stevens: il faro della Procura sui consulenti di John Elkann e Giovanni Agnelli

John Elkann e Franzo Grande Stevens in una foto del 2009

La premessa è doverosa: i loro nomi non sono nel registro degli indagati. Ma sono citati negli atti dell’inchiesta che vede al centro l’eredità dell’Avvocato Gianni Agnelli e di sua moglie Marella Caracciolo, dopo la denuncia della figlia Margherita. E ora sono nel mirino dei pubblici ministeri che stanno scavando in una galassia di testamenti, contratti, società fiduciarie e passaggi di proprietà: sono i professionisti di fiducia degli Agnelli-Elkann, a partire dai notai legati alla famiglia da decenni. Come gli studi dei Morone (Ettore e Remo Maria) e di Monica Tardivo, che «hanno curato il rogito di plurimi atti per conto degli indagati» per la presunta evasione fiscale milionaria nelle ultime dichiarazione dei redditi di Donna Marella. Cioè John Elkann, il notaio svizzero Urs von Gruenigen e Gianluca Ferrero, commercialista e attuale presidente della Juve.

John Elkann e Gianluca Ferrero

E' stato presidente della Juve anche Franzo Grande Stevens fino ai tempi di Calciopoli e oggi, a 95 anni, figura come presidente onorario. Soprannominato “l’avvocato dell’Avvocato”, era già stato coinvolto in passato in inchieste legate all’eredità Agnelli: condannato per aggiotaggio, la sentenza era stata annullata dalla Cassazione per avvenuta prescrizione. Ora è nominato anche negli atti della nuova indagine della Procura torinese, dov’è definito «storico consulente e persona di fiducia di Gianni Agnelli, nonché suo esecutore testamentario».

L'Avvocato Gianni Agnelli con la moglie Marella Caracciolo

Sono citate società fiduciarie riconducibili «direttamente o indirettamente a lui»: la Sogefi, che ha sede negli uffici dello studio legale Grande Stevens in via del Carmine 2, a Torino. O la Simon Fiduciaria, che a gennaio 2023 ha incorporato la Nomen e dal 2015 è sottoposta al controllo del socio unico Ersel spa. E, soprattutto, la Gabriel Fiduciaria srl: «Acquisita dalla banca Pictet & Cie di Ginevra nel 2013, finita in liquidazione tre anni dopo e cancellata dal registro imprese nel ‘19» ripercorrono gli inquirenti.

Prima, però, è stata al centro delle modifiche all’assetto della Dicembre, la società semplice che anche la Procura chiama «cassaforte degli Agnelli»: quando Marella Caracciolo ha ceduto la nuda proprietà delle quote delle Dicembre ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann, il pagamento sarebbe stato effettuato attraverso disposizioni fiduciarie (Gabriel Fiduciaria) e conti bancari esteri (Pictet & Cie). Ma, allo stato, il pagamento risulta «non documentato». Per questo i pm vogliono vederci chiaro, cercando quegli atti e allargando lo sguardo a Grande Stevens, ai notai, a Lapo e Ginevra Elkann. L’obiettivo è trovare «gli effettivi beneficiari della massa ereditaria, con conseguenti ipotesi evasive rispetto a quelle contestate». E ricostruire «eventuale responsabilità di soggetti terzi, in particolare dei professionisti incaricati». Tradotto: capire se altre persone abbiano contribuito a commettere i reati contestati agli attuali tre indagati.

John Elkann, nipote dell'Avvocato e suo erede alla guida dell'impero Agnelli

Intanto John Elkann torna a parlare dopo le perquisizioni e l’iscrizione nel registro degli indagati per frode fiscale. Attraverso i suoi legali, difende l’assetto della Dicembre, la cosiddetta “cassaforte” della famiglia Agnelli-Elkann. Oltre ad assicurare di aver sempre pagato le tasse: altro che tesoro nascosto in fondi esteri e non dichiarato al fisco, come quel mezzo miliardo di euro che lo stesso John Elkann ha indicato nella dichiarazione integrativa il 31 ottobre 2023 (in seguito a un’ispezione antiriciclaggio).

«C’è un’evidente contraddizione tra quanto riportato dai media, che hanno parlato di “fondi nascosti”, e il fatto che sono stati regolarmente dichiarati al fisco dal nostro assistito, che ha pagato le imposte dovute e continuerà a farlo - spiegano gli avvocati Federico Cecconi, Paolo Siniscalchi e Carlo Re - L’assetto proprietario della Dicembre, che è stato definito oltre 20 anni fa e che riflette la volontà dell’avvocato Gianni Agnelli nell’assicurare continuità alle attività della famiglia, volontà arcinota e accettata da tutti gli interessati quando era in vita, non può in alcun modo essere messo in discussione».

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