Cerca

L'ANALISI

Ecco quante auto produrrà Mirafiori quest'anno. Numeri da brivido...

Crolla la produzione rispetto al 2023 ma il direttore generale dell'Anfia spera in un rimbalzo delle vendita con gli incentivi

Ecco quante auto produrrà Mirafiori quest'anno. Numeri da brivido...

Mentre Tavares guadagna 23 milioni di euro all’anno, a Mirafiori la produzione delle 500 elettriche cala vertiginosamente. Se continuasse la cassa integrazione per tutto il 2024, già protratta fino a fine marzo, e se la produzione rimanesse come quella attuale, ossia di 230 auto al giorno, circa il 30% in meno di quella dello scorso anno, a fine 2024 uscirebbero dallo stabilimento di corso Tazzoli «non più di 50mila vetture». A confermarlo è il segretario generale della Fiom di Torino, Edi Lazzi. «E la tendenza è a scendere, non a salire» commenta il referente della Fiom a Mirafiori, Gianni Mannori. Numeri che di certo non sono sufficienti a garantire il mantenimento della fabbrica in cui è nata la Fiat.

«A Mirafiori bisogna produrre almeno 200mila vetture all’anno affinché possa sostenersi» spiega Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) che partecipa al tavolo ministeriale per trovare una soluzione per risollevare la produzione. «E’ necessario produrre un nuovo modello che permetta di aumentare i volumi» sottolinea Giorda. Appena qualche giorno fa si è parlato del marchio cinese Leapmotor, dal 2023 posseduto al 20% da Stellantis, che potrebbe avviare la produzione di 150mila utilitarie low cost cinesi nello storica fabbrica di Mirafiori.

«Sappiamo che il governo sta cercando di attirare un secondo produttore, ed è giusto aprire i mercati» commenta il direttore di Anfia che si dice speranzoso in una ripresa delle vendite delle auto elettriche. «Chi vuole comprare un’auto elettrica sta attendendo gli incentivi all’acquisto che dovrebbero arrivare a marzo. Una volta che saranno in vigore ci attendiamo un rimbalzo positivo nelle vendite». «Certo - aggiunge Giorda - per l’Europa non fa ben sperare il fatto che in Germania gli incentivi siano stati tolti a gennaio, quando invece sono necessari per accompagnare la transizione elettrica imposta dalla Comunità europea».

Il calo produttivo a Mirafiori ha un riverbero importante su tutta la filiera dell’automotive torinese e italiana quanto mai in crisi a seguito della transizione “green”. «Nel tavolo ministeriale stiamo discutendo un piano di sostegno al settore della componentistica per aiutare le aziende a essere più forti e a trovare sbocchi anche in ambiti diversi da quelli dell’auto».

Gianmarco Giorda, direttore generale dell'Anfia

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.