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l'intervista

«I cortei? Prendiamo calci e bastonate per 1600 euro al mese. Basta clima d'odio»

Parla Luca Parodi, membro del Siulp e ispettore di polizia

Luca Parodi, membro del Siulp e ispettore di polizia

Luca Parodi, membro del Siulp e ispettore di polizia

La volta peggiore, durante un attacco dei No Tav in Val Susa. «Eravamo a presidiare il cantiere di San Didero, mi arrivò un fuoco d'artificio sulla coscia. Sono finito all'ospedale e quella cicatrice me la porterò dietro per tutta la vita». A parlare è Luca Parodi, 55 anni, membro della segreteria provinciale del Siulp Torino ma anche ispettore di polizia, da dieci anni in servizio al Reparto mobile. Parodi esprime solidarietà al collega Giovanni Capolupo, anche lui ispettore, ferito durante gli scontri davanti alla Questura mercoledì sera e finito al Cto: «Gli sono vicino e mi spiace molto. Ma c'è troppa delegittimazione nei nostri confronti. Basta con questo clima d'odio». Prima di passare al Reparto mobile, Luca Parodi era alle Volanti. «Due lavori completamente diversi, ma in comune c'era il fatto che siamo sempre sulla strada». E sulla strada Parodi se l'è vista brutta tante volte. Attacchi No Tav in valle, cortei del 1° maggio e degli studenti, manifestazioni anarchiche.

Insomma un decennio a gestire l'ordine pubblico a Torino e non solo. «Calci nelle "parti basse", bastonate, non mi sono fatto mancare nulla. Sono andato spesso in ospedale, ma fa tutto parte di questo mestiere. Diciamo che lo accetto», afferma. L'ispettore era presente nel febbraio 2019, agli scontri dopo lo sgombero dell'Asilo occupato. «Quella sera c'era da avere paura. Erano arrivati gruppi anarchici da tutta Europa. Si respirava un autentico clima d'odio e c'erano stati scontri feroci e danneggiamenti per le strade di Torino». 

Va detto che in tutti questi anni qualche "trucco" per tornare a casa sano e salvo s'impara anche: «Bisogna sempre stare attenti quando si vedono fuochi d'artificio, che spesso e volentieri vengono sparati ad altezza d'uomo. E poi ai petardi, quando ti esplodono tra i piedi». Il tutto, indossando una specie di "armatura" che non pesa poco, anzi. «Tra scudo, casco protettivo e corpetto si arriva quasi ai 20 chili». E con quei 20 chili addosso bisogna correre, mentre dall'altro lato della barricata ci sono ragazzi poco più che ventenni in maniche corte e jeans. Una faticaccia. Per quanto? Non per uno stipendio d'oro. «Lo stipendio? La media è 1600 euro al mese. Se sei un agente guadagni un po' meno, se hai un grado più alto qualcosa in più. Ma all'incirca i soldi sono quelli». Sposato, tra cinque anni per Luca Parodi dovrebbe arrivare la meritata pensione dopo decenni di servizio. Nel frattempo, in strada dovrà ancora andarci per un bel po'. «Se mia moglie ha paura quando esco? Diciamo che se è preoccupata non me lo dice». 

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