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IL FATTO
06 Marzo 2024 - 17:07
Dopo Marelli e Lear adesso chiude anche la Proma, lo storico stabilimento di componentistica che riforniva la Maserati. Un duro colpo per la filiera dell'automotive che perde un altro pezzo importante a causa del drastico calo delle vendite delle Maserati e della diminuzione della produzione a Mirafiori che prolunga ulteriormente la cassa integrazione fino al 20 aprile.
«Gli effetti della mancanza di assegnazione di nuovi modelli a Mirafiori, aggravate dalla fine produzione delle Maserati, inevitabilmente ha degli effetti nefasti sulla componentistica. Questa volta la scure cade sulla testa dello storico stabilimento di Grugliasco della Proma» dichiarano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino, e Pino Logioco, responsabile della Proma per la Fiom.
I 110 addetti che lavorano all'interno dello stabilimento verranno trasferiti nella sede di Bruino. «Se non altro - aggiungono i sindacalisti - non ci saranno tensioni occupazionali in quanto tutti i lavoratori verranno trasferiti nel sito di Bruino. Resta il fatto che un altro pezzo industriale viene chiuso definitivamente. Questo rende ancora più forte l’esigenza di sostenere le richieste dei sindacati metalmeccanici di avere un progetto per Mirafiori con nuove produzioni, delle prospettive per l’indotto, che sempre di più è in sofferenza, e per la città di Torino in generale che perde ricchezza a causa dell’abbandono del suo settore industriale più grande. Ecco perché lo sciopero di aprile, annunciato la scorsa settimana, è assolutamente necessario e dovrà essere molto partecipato, non solo dai metalmeccanici ma in generale da tutta la città. È anche giunta la richiesta di ulteriore cassa integrazione per la Carrozzeria di Mirafiori per altre tre settimane, dal 2 al 20 aprile, che saranno in continuità con quelle già effettuate, il che non fa che peggiorare la situazione già fortemente critica».
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