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L'ALLARME
13 Marzo 2024 - 11:57
La crisi di Mirafiori spaventa l'indotto dell'auto: sono circa tremila infatti i lavoratori a rischio a Torino e provincia secondo il conteggio del sindacato Uilm. Si parla di aziende molto importanti, come Lear, Tne, Delgrosso, Marelli Lighting, M.A., Icsa, Webasto, Martur, Officine Vica e Htl.
"Per il futuro di Mirafiori e del settore auto in Piemonte e in Italia non sono sufficienti strette di mano o rassicurazioni, ma occorrono progetti solidi, nuovi modelli e una strategia industriale che rilanci tutti gli stabilimenti e abbatta l’utilizzo massiccio alla cassa integrazione che ha raggiunto livelli insopportabili, sia in Stellantis che nell’indotto". Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, a margine del Consiglio Uilm Piemonte a Torino. "Dopo molti anni, il 12 aprile, con lo sciopero unitario a Torino, vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro: non possiamo più aspettare, c’è una situazione preoccupante che rischia di diventare irreversibile, frutto anche di mancate scelte industriali e di dichiarazioni contrastanti da Stellantis. Per affrontare e gestire gli effetti occupazionali della transizione ecologica sono necessari programmi strutturali, l’avvio di una discussione nazionale che porti risultati concreti e non solo incentivi, oltre a strumenti straordinari, come la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale. Abbiamo già chiesto un incontro a Tavares ma non abbiamo ricevuto risposte. Non c’è più tempo da perdere, siamo a un bivio determinante per il futuro del settore auto e vogliamo risposte concrete e definitive”.
ll segretario generale Uil, Rocco Palombella, con il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese, questa mattina al teatro Q77
Per il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese: "E' necessario ridurre e redistribuire l'orario di lavoro per consentire l'occupazione di tutti. Dal 2008 a oggi - sottolinea - siamo sotto di 76mila occupati in Piemonte e oggi due lavoratori su tre operano nei servizi in un mondo in cui esiste una precarietà enorme". Il segretario si è espresso anche sulla produzione e sugli incentivi: "Mirafiori deve essere messa nelle condizioni di produrre almeno 200mila auto all’anno, questo vuol dire che c’è bisogno di un nuovo modello che affianchi la Fiat 500 per dare garanzie per il futuro. Per dare gli incentivi - ha aggiunto - c’è bisogno che le auto vengano prodotte in Italia, non soltanto vendute in Italia, se in Italia si vendono 1,4 milioni di vetture ma in realtà se ne producono meno di un terzo c’è sicuramente un grosso problema".
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