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L'ANNUNCIO

Il futuro di Mirafiori? Si decide dopo Pasqua: «È il cuore della manifattura dell'auto in Italia»

Convocato per il 3 aprile al Mimit il tavolo sul destino dell'automotive, con il governatore Alberto Cirio anche sindacati e Anfia: «Un importante segnale di attenzione da parte del governo»

Il futuro di Mirafiori? Si decide dopo Pasqua: «È il cuore della manifattura dell'auto in Italia»

Dodici giorni. Sono quelli che la Regione Piemonte ha di tempo per chiudere il giro di incontri con sindacati, imprese dell’indotto, associazioni di categoria e, come ha sollecitato pochi giorni fa il sindaco Stefano Lo Russo, auspicando in realtà d’essere convocato al Mimit dal ministro Adolfo Urso, anche il Comune di Torino. Il governatore Alberto Cirio, infatti, sarà a Roma appena dopo Pasqua – mercoledì 3 aprile – per sedersi al tavolo ministeriale attorno al quale si discuterà del futuro di Mirafiori anche con le parti sociali e i rappresentati dei produttori. Poco meno di due settimane prima del grande sciopero unitario del comparto automotive, proclamato per il 12 aprile, a seguito dei nuovi annunci di cassa integrazione e solidarietà sulle linee di 500e e Maserati. L’esatto opposto di quanto prefigurato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato Carlos Tavares che ha ribadito come l’impianto di Torino sia uno degli assi portanti del progetto Dare Forward 2030, con un investimento da 240 milioni di euro per la realizzazione di «un piano molto consistente».

Quel Mirafiori Automotive Park 2030 che sarà declinato attraverso tre progetti, nello specifico: Battery Technology Center, ovvero, un “hub” di economia circolare, l’impianto per le trasmissioni elettrificate a doppia frizione, eDct e il GrEEn Campus che, stando sempre alle dichiarazioni di Tavares, sarà affiancato da «un centro mondiale» dedicato alle «iniezioni di plastica per creare gli interni delle nuove auto».

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Di tutto questo si parlerà, da qui alla prossima settimana, al Grattacielo della Regione dove – solo la settimana scorsa – aveva fatto capolino per la prima volta il presidente John Elkann, per un “faccia a faccia” con Alberto Cirio, a quanto pare, propedeutico alla riapertura del confronto con Urso a Roma. «La decisione del governo di iniziare il confronto con le Regioni dai due principali stabilimenti di Stellantis in Italia, Mirafiori e Melfi, è un importante segnale di attenzione» commentano Cirio e gli assessori al Lavoro e alle Attività produttive, Elena Chiorino e Andrea Tronzano. «Perché Mirafiori rappresenta il cuore della manifattura nazionale legata all’automotive e viene incontro ad una specifica richiesta che avevamo avanzato direttamente al ministro». 

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