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"Un piano da 240 milioni per Mirafiori": ecco cosa ha detto Tavares

Il CEO di Stellantis pronto a raddoppiare la produzione di 500e, ma manda un messaggio al governo

"Un piano da 240 milioni per Mirafiori": ecco cosa ha detto Tavares

Carlos Tavares rilancia la grande sfida per Mirafiori e il piano per lo storico stabilimento con vista 2030. Ma al tempo stesso lancia anche un messaggio all'Europa, chiedendo l'alleanza "dei governi europei" per sostenere la transizione energetica. E rassicura: "L’Italia è uno dei nostri Paesi d’origine, amiamo l’Italia e sentiamo una responsabilità etica verso i nostri dipendenti che voglio ringraziare per tutto ciò che stanno facendo. Abbiamo anche una buona collaborazione con i sindacati con cui discutiamo quotidianamente per avere una transizione responsabile. Quindi l’Italia ci sta a cuore". 

Parole che il CEO di Stellantis ha pronunciato in una intervista in cui spazia a tutto campo sui temi caldi per il Gruppo, ma in particolare per Mirafiori, lo storico stabilimento che, al momento, si trova in sofferenza, con migliaia di lavoratori in cassa integrazione a rotazione fino ad aprile. Uno stabilimento che, promette, non verrà dismesso, anzi sarà centrale. Il cuore di un piano che "non abbiamo presentato dettagliatamente finora e penso che sia arrivato il momento di farlo".

"C'è un piano che abbiamo denominato Mirafiori Automotive Park 2030" spiega il manager portoghese. In primo piano ci sono 240 milioni di euro di investimenti per "il Battery Technology Center, l’Hub di Circular Economy, l’impianto di trasmissione elettrificare eDCT e il grEEn Campus, il simbolo della sostenibilità che ospiterà i nostri ingegneri che dovranno realizzare le tecnologie del futuro per rendere il nostro gruppo sempre più sostenibile". E le auto?

Tavares non fa cifre, ma parla di investimenti consistenti nella produzione e conferma la centralità di 500e e le nuove Maserati Gran Cabrio e Gran Turismo, "che ho testato e posso dire che hanno la più avanzata tecnologia per le auto elettriche". La 500e appare però in sofferenza, almeno sul mercato italiano, e questo forse spiega il fatto che Mirafiori abbia il 93% di esportazioni. "Noi siamo pronti, subito, a raddoppiare la produzione di Fiat 500e a Mirafiori non appena il governo italiano farà partire i nuovi incentivi, aiutando i consumatori italiani ad acquistare veicoli elettrici. Mirafiori sarà sempre un centro di produzione".

E qui si arriva al messaggio politico, quando dice che "ogni governo deve fare la sua parte". Dunque, a livello europeo occorre sostegno ai costruttori "per consentirci economie di scala", che è cosa ben diversa dallo scontare i prezzi: si parla di produzione a costi inferiori, per fronteggiare la concorrenza cinese. "La transizione all’elettrico richiederà 10 anni per essere eseguita. Noi stiamo già producendo veicoli elettrici nelle fabbriche italiane ma per sviluppare questa transizione bisogna aiutare i consumatori italiani. Più veloce andiamo, meglio resisteremo all’offensiva cinese".

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