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L'ANNUNCIO
09 Aprile 2024 - 13:39
"Vogliamo sapere che ruolo ha Stellantis nel nostro Paese, il governo convochi Tavares e i sindacati per chiedere spiegazioni. L'incontro di domani a Mirafiori con Tavares? Di per sé è positivo ma servono risposte, non bastano pacche sulle spalle ma investimenti sul territorio". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto questa mattina in conferenza stampa al cinema Ideal, alla vigilia dell'incontro con i sindacati e Tavares a Mirafiori e a tre giorni dallo sciopero dell'automotive a Torino il prossimo venerdì. "I sindacati - ha ricordato Landini - hanno presentato una piattaforma precisa su Mirafiori che riguarda nuovi investimenti. Se a Mirafiori non ci sono nuove produzioni non c'è prospettiva, ma il problema riguarda tutti gli stabilimenti italiani. In Italia si producono 500mila auto mentre la capacità produttiva degli stabilimenti è di 1.5 milioni. E' il momento che Tavares dica qual è il ruolo del nostro Pese in questa direzione, perché stiamo correndo il rischio di una deindustrializzazione a causa di mancati investimenti passati come sull'elettrico. Se l'Italia vuole restare un paese manifatturiero - ha aggiunto - bisogna investire e Stellantis deve farlo".
L'APPELLO AL GOVERNO
Il segretario si è rivolto anche al governo: "Deve assumersi le proprie responsabilità, convocare Tavares e i sindacati per arrivare a un vero e proprio accordo in cui si indichi quali investimenti si fanno. Lo sciopero di venerdì qui a Torino proclamato da tutte le organizzazioni sindacali - ha sottolineato il segretario - è l'inizio di una mobilitazione che riguarda tutte le attività industriali del nostro Paese. Cina e Francia stanno investendo, in Germania il governo ha messo sul piatto oltre 50 miliardi di investimenti, il nostro governo cosa fa? Cosa chiede alle imprese? I profitti delle imprese, come Stellantis, continuano a crescere, non sono mai stati così alti, quelli che sono bassi sono invece i salari dei lavoratori. Ora è il momento di impegni precisi e di accordi che diano futuro al nostro Paese. O c'è un progetto per il Paese - ha aggiunto - o rischiamo di diventare qualcosa di periferico. Quello che stiamo pagando in questi anni è un modello di fare impresa caratterizzato dalla riduzione dei costi e dei diritti".
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Landini ha parlato anche del Def e dello sciopero nazionale dei settori privati di giovedì di Cgil e Uil: "Ci aspettiamo un cambiamento delle politiche sociali ed economiche del governo, per dire basta morti sul lavoro, basta precariato e basta tagli alla sanità, vogliamo una riforma fiscale, non si può andare avanti con i condoni. C'è un livello di precarietà che non è più accettabile".
RIDURRE L'ORARIO DI LAVORO
Il segretario Cgil si è espresso anche sulla richiesta dei metalmeccanici di ridurre l'orario di lavoro: "È giusto e credo che sarebbe utile un intervento legislativo, penso che si debbano pagare i lavoratori anche per studiare e per aggiornarsi. Il nostro Paese ha orari medi di lavoro mediamente più alti dei paesi più sviluppati, e i livelli di produttività inferiori sono legati alla bassa redditività e ai prodotti più poveri".
Landini, in conclusione, ha però detto che non sarà presente allo sciopero del 12 aprile a Torino.
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