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L'APPELLO
12 Aprile 2024 - 19:00
Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, è stato chiaro: «In Italia bisogna arrivare a produrre 1,4 milioni di vetture all’anno». Stellantis promette, con i dovuti incentivi, di arrivare al milione, ma serve un altro produttore che al momento non si è ancora palesato. L’appello è stato accolto dalla classe imprenditoriale e politica torinese che ha partecipato al corteo dell'automotive: Roberta e Piermario Cornaglia, Mino Giachino, Dario Gallina, solo per citare alcuni nomi noti, hanno sfilato a difesa di Mirafiori.
Ma l’obiettivo di aumentare la produzione nello stabilimento di corso Tazzoli è comune a tutti. Tanto che anche le associazioni datoriali Unione Industriali Torino, Cna, Api, Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Lega Coop, Confcooperative, Ascom e Confesercenti, si sono unite e hanno deciso di scrivere una lettera aperta per chiedere di: «Preservare e rilanciare il Distretto dell’automobile di Torino proprio mentre è in atto un cambio epocale del paradigma della mobilità». Con questo auspicio comune, le istituzioni si sono schierate in difesa dello stabilimento Stellantis di Mirafiori: «Serve una risposta del territorio, forte e corale, univoca e senza etichette, per ribadire la centralità del settore automotive e del suo indotto per la nostra comunità» si legge nella lettera: «Apprendiamo con favore le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis circa la volontà del Gruppo di non penalizzare la nostra capacità produttiva, ma chiediamo pertanto a Stellantis di tradurre quanto prima i progetti tratteggiati in azioni concrete, in grado di valorizzare Torino, puntando sulla qualità e sulle competenze».
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«Mirafiori - evidenziano gli enti - è uno stabilimento capace di produrre 200 mila veicoli di sei modelli, fino ai primi anni 2000, ma che nel 2019 ha toccato il suo minimo storico con sole 21mila autovetture. In questi anni - aggiungono - il “Polo del lusso”, con il brand Maserati, e la 500 elettrica, non ne hanno invertito le sorti. E oggi, senza una programmazione e nel contesto di una multinazionale globale come Stellantis che ha spostato il suo centro decisionale da Torino a Parigi, Mirafiori rischia la marginalizzazione, entrando in aperta concorrenza con altri siti produttivi, dalla Polonia al Marocco alla Spagna».
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Non è chiaro come, di fatto, si potrà aumentare la produzione. A tal proposito il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, esprimono visioni differenti. «Il rapporto firmato da noi, Regione e Stellantis - ha spiegato Lo Russo - è stato realizzato, ma ora rischia di non essere più sufficiente. Occorre aumentare la produzione e il lavoro a Mirafiori, ma io punterei sul Made in Italy piuttosto che su un costruttore straniero».
Il governatore Cirio invece si dice: «Pronto ad accogliere tutti coloro che vogliano investire nella nostra regione, la più attrattiva d’Italia». L’obiettivo per Mirafiori? «Produrre 200mila veicoli». Resta ancora da capire se elettrici o ibridi. Considerando l’inconsistenza sul mercato della 500e che ha già 5 anni e costa una fortuna.
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