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IL CORTEO IN CENTRO
12 Aprile 2024 - 10:37
Torino scende in piazza per Mirafiori: migliaia di persone hanno sfilato in corteo tra da piazza Statuto e piazza Castello nella manifestazione di ieri organizzata dai sindacati uniti in 8 ore di sciopero per chiedere lavoro e occupazione nel settore automotive. Dietro gli striscioni non c'erano solo i lavoratori di Mirafiori e dell'indotto in crisi, dalla Delgrosso alla Te Connectivity e la Lear, ma anche la società civile, tutta la classe politica torinese, studenti e numerosi imprenditori. Un segnale importante dopo l'accompagnamento alla porta di corso Tazzoli di oltre 1.500 lavoratori e il crollo produttivo della 500 elettrica. «Siamo in 12mila in piazza a Torino per chiedere il rilancio dell’automotive e di Mirafiori» gridano i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Uglm, Fismic e Aqcf, promotori della manifestazione. Mentre Exor, la holding presieduta da John Elkann che controlla Stellantis, Iveco e Juventus, fa un utile di 4,2 miliardi.
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IL SELFIE DELLA DISCORDIA
Al corteo hanno preso parte anche il sindaco Stefano Lo Russo e del governatore Alberto Cirio, ma proprio loro due sono al centro di uno striscione innalzato dalla Fiom raffigurante una immagine dell'inaugurazione, mercoledì scorso, della nuova parte di Mirafiori che realizza i cambi per le auto elettriche: un selfie - scattato dal sindaco - assieme a Carlos Tavares, ceo di Stellantis. "Con lui o con noi?" chiedono polemicamente i sindacati. "Io credo che come istituzioni abbiamo l’obbligo di continuare il dialogo con Stellantis" ha sottolineato il primo cittadino in piazza Castello: "Alzare i toni, anche da parte del governo, non serve al futuro dell’auto a Torino".
Sia il sindaco sia il governatore hanno parlato con gli operai in corteo ricevendo non poche contestazioni. "Dovete fare di più per i lavoratori in quanto rappresentanti della città e della regione" dichiarano i lavoratori di Mirafiori. "Non lavoriamo da mesi" gridano i cassaintegrati della Lear. Tra i gruppi più "rumorosi", quello degli ex lavoratori della Delgrosso: "Vogliamo lavorare". Davanti al corteo una delegazione degli ex lavoratori Embraco: "Prima a noi poi a voi, ve l'avevamo detto".
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LA RABBIA DEI SINDACATI
"L'imponente manifestazione di oggi - dichiara Gianni Cortese, segretario generale Uil Torino e Piemonte - è il termometro delle preoccupazioni che esistono in città e tra i lavoratori rispetto al futuro dello stabilimento di Mirafiori, che ha ridotto del 50% la produzione nel 2024 e che ricorre pesantemente agli ammortizzatori sociali. Sappiamo, e lo stiamo chiedendo in tutte le sedi, che c'è bisogno di un nuovo modello di largo consumo perché, se non si arriva a produrre 200mila vetture all'anno, la potenzialità dello stabilimento e con essa anche l'occupazione dei lavoratori non è garantita. Siamo anche preoccupati per il mondo dell'indotto e della componentistica che, voglio ricordare, ancora oggi in Piemonte rappresenta oltre 700 aziende, 58mila occupati, con un fatturato che sfiora i venti miliardi di euro".
"Alle parole di Tavares devono seguire i fatti. Noi incrociamo le braccia e manifestiamo oggi perché vogliamo una trattativa vera, e questa trattativa la vogliamo a Palazzo Chigi. Perché vogliamo che la si smetta di fare schermaglia sulle televisioni e non produrre risultati" ha detto Michele De Palma segretario generale Fiom-Cgil.
"Torino non può e non vuole rassegnarsi a scelte ineluttabili che pregiudicano il suo futuro. Governo e Stellantis devono parlarsi e trovare una sintesi, condivisa da istituzioni, sindacati e associazioni produttive per rilanciare il sito di Mirafiori”. Così i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti.
"Se il cuore dell'automotive soffre ne risentono tutti i settori: i ristoranti restano vuoti, i negozi chiudono e i giovani lasciano la città in cerca di opportunità altrove" sottolinea Sara Rinaudo, vicesegretario generale Fismic Confsal. "Dobbiamo essere la voce di chi non può parlare, dobbiamo farci sentire con determinazione. Oggi è il giorno in cui lavoratori, giovani, artisti, istituzioni regionali e cittadini si uniscono in un solo cuore che batte all'unisono e una sola voce che riecheggia talmente forte e imponente da arrivare direttamente a Roma e all'Europa".
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"Il rapporto firmato da noi, Regione e Stellantis - ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo - è stato realizzato ma non è sufficiente. Ora occorre aumentare la produzione e il lavoro a Mirafiori". Un costruttore straniero a Torino? "Io punterei sul Made in Italy". La vede diversamente il presidente della Regione Alberto Cirio: "Siamo la regione più attrattiva, quindi siamo aperti ad accogliere chi voglia investire qui. L'obiettivo per Mirafiori è produrre 200mila veicoli".
Al corteo erano presenti gran parte della classe politica di Torino. Anche l'ex sindaca Chiara Appendino che si è schierata in sostegno dei lavoratori. Tra la folla era presente anche il presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi: "Ormai lo stabilimento è un fantasma, non c'è più osmosi tra il quartiere e la fabbrica".
Non solo lavoro e politica ma anche lo spirito: "È strategico il rapporto tra automotive e Torino. Occorre ricostruire un dialogo fruttuoso con Stellantis" dichiara Alessandro Svaluto Ferro, direttore lavoro dell'Arcidiocesi di Torino.
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Alla manifestazione hanno deciso di aderire anche numerosi artisti torinesi come Bunna (Africa United), Johnson Righeira, Statuto, Subsonica e Willie Peyote. "Come artisti torinesi rispondiamo positivamente all’appello lanciato dalle lavoratrici e dai lavoratori e siamo al loro fianco per il rilancio dell’economia torinese. Uno sciopero che reputiamo giusto a partire dall’analisi elaborata dalle stesse lavoratrici e lavoratori, sulle difficoltà che sta attraversando la nostra città determinate dal non avere un piano preciso di sviluppo economico e di preservazione dell’esistente, come l’industria manifatturiera.
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