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il fatto

Aggressione a bastonate alla candidata Lega: fratello e nipote all'ospedale

E' successo fuori da un ristorante mentre c'era il volantinaggio per Tatiana Kazachova

Tatiana Kazachova mentre esce dal commissariato di Rivoli

Tatiana Kazachova mentre esce dal commissariato di Rivoli

Violenta aggressione a Rivoli, ai danni di due militanti della Lega durante un volantinaggio a sostegno della candidata Tatiana Kazachova. Due persone, padre e figlio di 60 e 15 anni, sono stati aggrediti a bastonate e portati in ospedale, per fortuna non in gravi condizioni. Padre e figlio - che sono rispettivamente fratello e nipote della Kazachova - stavano volantinando buca a buca nel quartiere delle case Atc di via Di Nanni.

I militanti, che sostengono la coalizione del sindaco uscente Andrea Tragaioli, all'improvviso intorno alle 15 sono stati avvicinati da un gruppo di sette persone, che li hanno minacciati e poi hanno aggredito il minorenne colpendolo con un bastone sull'occhio e sullo zigomo. Il papà invece, fratello della Kazachova, è stato colpito alla schiena e a un gomito, sempre con un bastone, dagli aggressori. La coppia è stata trasportata in ospedale e al ragazzo è stata fatta una Tac. Sul posto è intervenuta la polizia. 

«Ai feriti mando un abbraccio affettuoso» il commento del leader del Carroccio Matteo Salvini a poche ore dai fatti. «Purtroppo, gli episodi di intolleranza politica si stanno moltiplicando. Per l'ennesima volta, con preoccupazione, auspico un abbassamento dei toni anche alla luce di quanto successo al primo ministro slovacco Fico per mano di un fanatico europeista».

Esprime da subito «preoccupazione» per la violenza che si è scatenata contro i militanti della Lega, l’assessore regionale alla Sicurezza e, a sua volta, candidato per le regionali, Fabrizio Ricca. «Questa brutalità condotta a colpi di bastone è figlia di un clima di impunità che spaventa» commentano Ricca e la consigliera Laura Adduce. «Ci auguriamo che i responsabili vengano prontamente individuati e esprimiamo solidarietà ai militanti aggrediti - proseguono i due -. Sappiano i violenti che le nostre idee non si fermeranno per via della loro violenza».

Allo stesso modo, anche i deputati piemontesi della Lega Elena Maccanti, segretario provinciale di Torino, e Alessandro Benvenuto sono intervenuti, esprimendo preoccupazione per «il crescente clima d’odio che si sta diffondendo in Italia». Oggi, hanno commentato i due, «la peggio è toccata ai nostri militanti, aggrediti mentre facevano volantinaggio. Padre e figlio, 60 e 15 anni, sono stati accerchiati e colpiti da sette persone riportando ferite al volto, agli occhi e alla schiena». Un atto che viene definito senza esitazione «vile» e che «non può e non deve rimanere impunito». Maccanti e Benvenuto poi non mancano di esprimere solidarietà ai militanti feriti, «augurandoli una pronta guarigione. Auspichiamo che questi delinquenti vengano assicurati alla giustizia al più presto».

Si dice indignato anche il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia. «Non è in alcun modo giustificabile. In tanti soprattutto a sinistra parlano di tutelare i principi democratici del libero pensiero, ma poi i nostri militanti vengono aggrediti, picchiati solo perché stavano volantinando: chi sono allora i nuovi fascisti? Se pensano di incutere timore ed impedirci di manifestare le nostre idee si sbagliano di grosso. Ormai da tempo hanno innescato un clima di intolleranza ed odio verso quello che rappresentiamo e siamo».
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