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«Alle spalle della Gioconda ci sono il Rocciamelone e la Val di Susa». In un libro la clamorosa ipotesi

Lo storico dell’arte e scrittore Silvano Vinceti ha ricostruito il viaggio effettuato da Leonardo Da Vinci attraverso il Piemonte per raggiungere la Francia

Lo storico dell’arte e scrittore Silvano Vinceti ha ricostruito il viaggio effettuato da Leonardo Da Vinci attraverso il Piemonte per raggiungere la Francia

Lo storico dell’arte e scrittore Silvano Vinceti ha ricostruito il viaggio effettuato da Leonardo Da Vinci attraverso il Piemonte per raggiungere la Francia

Il famoso paesaggio alle spalle della Gioconda che da secoli fa arrovellare gli studiosi di tutto il mondo altro non sarebbe che la Val di Susa.

La clamorosa ipotesi arriva dallo storico dell’arte e scrittore Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale di valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali, nel libro “Il paesaggio della Gioconda tra misteri e suggestioni” (Armando Editore, 176 pagine, euro 14), in uscita in questi giorni.

La ricostruzione di come la Val di Susa sia finita nel dipinto più famoso della storia dell’arte è appassionante e avventurosa. Si parte da un dato storico: Leonardo da Vinci fece il suo ultimo viaggio in Francia nel 1517, due anni prima della sua morte. Un viaggio, e questa non è una novità visto che già più studiosi avevano effettuato questa ricostruzione, che avrebbe affrontato percorrendo la Via Francigena e attraversando il Moncenisio, all’epoca la strada più “battuta” per raggiungere la Francia.

Nel corso delle ricerche, Vinceti ha riesumato ed esaminato molti documenti storici, spinto dal desiderio di capire quale percorso fece Leonardo per recarsi l’ultima volta in Francia, ad Amboise, e in quale anno. E quanto osservato durante questo viaggio, sostiene Vinceti, «molto probabilmente ispirò Leonardo per dipingere parte del paesaggio alla destra della Gioconda (a sinistra, guardando il quadro). Il genio del Rinascimento, infatti, nello sfondo d’insieme dei suoi dipinti raffigurava particolari di paesaggi reali. Tesi confermata dal professor Carlo Vecce e, in epoca più antica, dallo storico leonardesco Gustavo Uzielli». «Leonardo, quindi - scrive Vinceti nel libro - nel suo viaggio verso Amboise vide le catene montuose che avvolgono il colle del Moncenisio, e nello specifico quella del Rocciamelone, dove passava la vecchia via Francigena. E vide anche un piccolo lago» cioè quello che sarebbe il lago di Ferrera, che si trova nel territorio del Comune di Moncenisio, ai confini con il territorio francese. Utilizzando anche un drone, lo storico dell’arte ha potuto confrontare questi particolari con la parte alta del paesaggio dipinto da Leonardo alle spalle della Monna Lisa. «La corrispondenza è davvero notevole».

E, ad avvalorare le tesi esposte, Silvano Vinceti e un collaboratore hanno scoperto nella parte alta del paesaggio della Gioconda, sopra il lago e la montagna di Rocciamelone, quella che sembra essere una scritta: “juse”. Si tratta di un francesismo che rinvia alla Val Susa; uno di quelli che Leonardo usò anche nel suo testamento.

Vinceti era già salito agli onori delle cronache per aver individuato un altro elemento del paesaggio della Gioconda: il ponte. Nel 2023 aveva infatti avuto una risonanza mondiale l’asserita convinzione che si trattasse del Ponte Romito. Oggi del manufatto etrusco-romano resta un solo arco, a Laterina, piccolo municipio del comune di Laterina Pergine Valdarno, nella provincia di Arezzo. Un’altra zona che Leonardo aveva frequentato nel corso dei suoi viaggi.

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