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cara estate
06 Giugno 2024 - 13:22
Un ombrellone in prima fila ad Alassio ad agosto costa quasi 400 euro a settimana
La spiaggia ligure è quella più amata dai torinesi e dai piemontesi o almeno quella più frequentata, sia per la bellezza dei luoghi, sia (soprattutto) per la vicinanza. Non di certo per i suoi prezzi: la Liguria è cara, si sa. Ma quest'anno il salasso per un week end sulla riva del mare rischia di essere peggiore del solito. Infatti proprio Alassio si è appena aggiudicata la poco ambita palma di spiaggia più cara d'Italia.
La classifica porta la firma dell'associazione Altroconsumo che ha condotto un'inchiesta tra le più famose località balneari italiane per mettere in luce proprio le differenze non solo fra una località e l’altra, ma anche fra la prima e le altre file a seguire (seconda, terza e quarta). «La nostra indagine - spiegano da Altroconsumo - mostra che quest’anno ci sono stati molti ritocchi di prezzo applicati nei listini di tanti lidi italiani: in media la spiaggia costa il 4% in più. Concedersi ombrellone e sdraio in spiaggia è sempre stato caro, ma negli ultimi anni sta diventando un vero e proprio lusso».
L'inchiesta è stata condotta nel modo più semplice: fingendosi clienti. Altroconsumo ha contattato tutti gli stabilimenti balneari di Alassio, Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos, Anzio in modo anonimo, chiedendo le tariffe per le prime quattro file per la settimana che va dal 4 al 10 agosto. Insomma, proprio come farebbe qualunque normale turista a caccia del prezzo più vantaggioso.
Il risultato? Mediamente la prima fila costa 226 euro, cifra che si riduce a mano a mano si va a scegliere le file successive: in seconda il costo medio è di 210 euro, 199 euro in terza, 186 dalla quarta in poi. Ma questa è appunto una media, il che significa ci sono località decisamente più care delle altre. E, purtroppo, in vetta alla classifica svetta proprio Alassio, dove per sdraiarsi in prima fila occorre sborsare ben 392 euro. Certo, ad Alassio la spiaggia è piccola e i lettini scarseggiano ma la distanza dalle altre è davvero notevole: a Gallipoli si pagano 289 euro per la prima fila mentre ad Alghero 239 euro. E poi Taormina e Giardini di Naxos (215), Palinuro e Viareggio (209), Rimini (165 euro), Lignano (164) e per finire la più economica: Senigallia con i suoi 155 euro, meno della metà di Alassio.
L'inchiesta mette anche a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno. E almeno nella classifica dei rincari non vince Alassio, dove i prezzi sono saliti del 3%. Il rincaro maggiore arriva proprio da Senigallia che, nonostante il suo +8%, come abbiamo visto, resta comunque la località più economica. Le più virtuose sono Lignano, Taormina e Giardini Naxos, dove non c’è stato alcun aumento rispetto allo scorso anno. «Queste continue variazioni al rialzo - sottolinea Altroconsumo - sono diventate ormai una lenta e costante tendenza e si stratificano su aumenti più consistenti verificatisi negli anni passati (il 5% medio del 2023, 10% nel 2022)».
Esiste qualche soluzione? «Perché le vacanze siano un po’ più economiche servirebbe più concorrenza. Il sistema di rilascio dei permessi per gli stabilimenti balneari privati deve essere riorganizzato in tempi stretti, attraverso nuovi bandi di gara. Nell’attesa che ciò avvenga a pagare sono i consumatori, perché questa situazione di stallo, con le concessioni che restano in mano agli stessi operatori, si ripercuote sul prezzo di lettini e ombrelloni, ogni anno più costosi ed elitari».
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