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07 Luglio 2024 - 17:23
Due rapine sono avvenute alle case popolari di via Sospello, a Borgo Vittoria
Sono entrati in casa sua dopo cena. La vittima, 71 anni, disabile, era sul letto e stava riposando. In un attimo ha visto comparire due malintenzionati, stranieri con l’accento dell’Est, che l’hanno letteralmente “ripulito”: soldi, documenti e anche oggetti preziosi, per poi darsi alla fuga. E’ successo alle case popolari di via Sospello, nel quartiere Borgo Vittoria. Ma l’uomo non è purtroppo l’unico rapinato nel comprensorio Atc, perché tre giorni prima c’è stata un’altra vittima. Anche in questo caso, un signore in pensione, a cui i malviventi (non gli stessi di prima) hanno portato via 2800 euro che custodiva in casa più il portafoglio con i documenti. Ed è sempre più allarme alle popolari di via Sospello, dove i residenti denunciano da tempo occupazioni abusive, spaccio di droga e degrado. E pure tentati omicidi, come quello avvenuto il 14 novembre dell’anno scorso ai danni di uno spacciatore 46enne nigeriano. Il pusher Ehinomen Ehis Wilson (noto anche come Sunny T., che rifornisce le popolari di via Sospello e non solo) era stato colpito con delle coltellate al tronco e all’addome. Finito in ospedale se l’era cavata, ma i medici del Giovanni Bosco avevano dovuto asportargli la milza. Un episodio per il quale dieci giorni fa sono finiti in manette Sandro Tassone, i suoi figli gemelli Alessio e Federico, e Giuseppe Giuliana. Ad arrestarli, la polizia. L’accusa per tutti è tentato omicidio.
«Siamo abbandonati. Abbiamo chiesto al presidente di Atc, Emilio Bolla, di venire qui a fare un sopralluogo perché queste case sono terra di nessuno. Siamo ostaggio degli abusivi e dei criminali», protestano gli inquilini di via Sospello. Entrambe le vittime della rapina hanno fatto denuncia al commissariato di polizia Madonna di Campagna. Il 71enne abita, da solo, al piano rialzato del comprensorio Atc. Per la coppia di rapinatori è stato facile scavalcare ed entrare nell’alloggio. Oltre ai contanti e ai documenti, i balordi hanno rubato anche un anello d’oro di famiglia, che il 71enne aveva ereditato dal padre. La vittima, che ha difficoltà nei movimenti, non ha potuto opporre alcuna resistenza. Così come non ha opposto resistenza l’altro pensionato, che si è visto portare via una bella somma. «Si tratta di un signore che adesso ha paura persino ad uscire di casa. Quando arriva l’estate va sempre in vacanza in Calabria, ma quest’anno non si muoverà. E’ terrorizzato», raccontano ancora i suoi vicini di casa.
Ma non è tutto, perché c’è un altro retroscena: i due rapinatori stranieri del pensionato 71enne disabile (quello a cui è stato rubato anche l’anello) vivono infatti nelle stesse case del complesso popolare. Abusivamente, dopo essere entrati in maniera illegale in un appartamento vuoto. In pratica, hanno sempre spiato quella casa, fino a quando hanno deciso di agire. Abusivismo che in via Sospello continua a dispetto dei blitz delle forze dell’ordine insieme ad Atc. A novembre 2022 c’era stato un primo sgombero, con quattro alloggi liberati da polizia, carabinieri, vigili urbani, tecnici Atc e vigili del fuoco. Il secondo blitz era invece arrivato la scorsa estate, con l’allontanamento di cinque nuclei da parte delle forze dell’ordine. Entrambe le operazioni avevano trovato il plauso delle istituzioni, ma chi in quegli alloggi vive da anni sapeva bene che il problema non si sarebbe risolto. E l’ennesima prova sono le due rapine di cui sopra.
«Esprimo la mia più profonda solidarietà agli abitanti di via Sospello, vittime di atti criminosi inaccettabili e allarmanti». A dichiararlo, il presidente Atc del Piemonte Centrale Emilio Bolla, che aggiunge: «La sicurezza e il benessere dei nostri residenti sono priorità assolute e non possiamo tollerare che episodi di violenza e illegalità mettano a rischio la tranquillità delle nostre comunità. Abbiamo già chiesto, e in parte ottenuto, interventi per il ripristino delle condizioni di legalità e vivibilità nel quartiere, che siamo impegnati a ristrutturare con un investimento importante; il problema non deve assolutamente essere sottovalutato e richiede la massima collaborazione da parte di tutte le istituzioni».
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