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IL REPORTAGE
13 Luglio 2024 - 16:10
Rabbia e paura ai cancelli di Mirafiori«Qui fa festa solo la famiglia Agnelli»
All’indomani delle celebrazioni per i 125 anni della Fiat, con la presentazione della Grande Panda e le serie speciali della 500 elettrica, ai cancelli di corso Tazzoli l’aria che si respira non è certo quella della festa. Da oggi, infatti, molti operai saranno obbligati a “godere” di ferie supplementari, altri degli effetti di un “contratto di solidarietà” che li costringerà a restare fermi per sette settimane, come mai prima d’ora. Circa 1.200 sulle linee Fiat e altri 900 su Maserati. La ragione? Sempre la stessa. Mancanza di ordini. Specie per la 500. Quanto è rimasto fuori da “Casa Fiat”, lo spazio museale inaugurato - giovedì scorso - alla Pinacoteca Agnelli.
«Giusto un museo potevano fare, ormai la Fiat è finita. Non posso dire altro, non fatemi foto che mi rovinano» sbotta il primo metalmeccanico che incontriamo al cambio turno alla Porta 2. Non parla quasi nessuno. «Se ci vedono lamentarci poi è peggio». Peggio di così cosa c’è ancora? «Potrebbero licenziarci. Sono capaci di tutto, ormai l’abbiamo capito. Solo il signor Elkann festeggia, mentre lui stappa bottiglie noi siamo in ginocchio». E pensare che fino a qualche anno fa proprio davanti a quei cancelli nascevano manifestazioni che, ancora oggi, vengono ricordate per le partecipazioni di massa: migliaia e migliaia di operai dietro striscioni lunghissimi, picchetti di fronte ai tornelli. «A riavercelo Agnelli!» mormora sconsolata una lavoratrice. Inutili i discorsi di Elkann a proposito di “italianità” e “torinesità” di Fiat. Non rinfrancano lo spirito. Perché nessuno ha parole dolci per il nipote dell’Avvocato.
«C’è ben poco da festeggiare, se non per la famiglia Elkann. Qui l’incertezza è tanta, la soluzione non può essere un altro biennio di cassa integrazione che si traduce in salari più bassi. Servono sostegni al reddito per queste famiglie. Priorità assoluta: se Mirafiori dovesse spegnersi significherebbe perdere decine di migliaia di posti di lavoro» dichiara Alice Ravinale, appena eletta a Palazzo Lascaris con Alleanza Verdi Sinistra insieme con Valentina Cera. Fuori dai cancelli anche l’europarlamentare Benedetta Scuderi. «In Europa c’è tantissimo da discutere sul tema industriale. Si dovrà comprendere se continuare con il “green deal” oppure fare un passo indietro» spiega Scuderi. «Qui c’è un clima di incertezza per il futuro, gli operai hanno paura» dichiara Cera dopo avere intercettato diversi lavoratori ai tornelli.
In tutto questo qualcuno prova a sperare, come Alessandro. «Ci basiamo su cosa vediamo in televisione su quanto leggiamo sul giornale. Questo certamente non ci rassicura, però... “Resilienza” usiamo dire. Vediamo cosa riserverà il futuro. Gli umori sono cupi, visioni tristi. Però ne abbiamo passate tante, io sono stato dipendente della Bertone, quindi ne ho viste parecchie. Spero sempre in positivo. La festa dei 125 anni? Non mi riguarda: non mi sento coinvolto».
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