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20 Luglio 2024 - 18:22
Nella ex Amiantifera di Balangero e Corio si produrrà energia pulita. Completati i due terzi della bonifica
“Estrarre” energia pulita dove un tempo si estraeva amianto. Un progetto per favorire l’ambiente, e quindi la vita, in un luogo che ha portato la morte.
Si è tenuto, nei giorni scorsi, un sopralluogo all’ex complesso minerario di Balangero e Corio, a cui hanno preso parte i tecnici dell’Arpa e in rappresentanza della Città metropolitana i consiglieri Sonia Cambursano e Alessandro Sicchiero, oltre a rappresentanti di Regione, ministero dell’Ambiente e Comuni, per fare il punto sullo stato dei lavori per la bonifica del sito. La visita ha offerto l’occasione per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori, che consentiranno a fine anno di restituire bonificati circa due terzi dell’intera superficie di 310 ettari del sito e permetteranno di valutare le prospettive per il futuro sviluppo dell’area, orientato verso la creazione di un polo di produzione energetica ecosostenibile.
Legittima quindi la soddisfazione espressa da Giovanni Battista Poma, presidente della Rsa, la società a partecipazione pubblica che si occupa delle operazioni, il quale ha annunciato che «insieme ai Comuni interessati» si sta lavorando alla «costituzione di una comunità energetica che nell’ex Amiantifera produrrà corrente elettrica installando pannelli fotovoltaici e una centralina idroelettrica, ma che giocherà inoltre le importanti scommesse della produzione di idrogeno e del recupero di materiali utili ancora presenti nell’ex stabilimento in cui l’amianto veniva lavorato e confezionato».
I consiglieri Cambursano e Sicchiero hanno ribadito l’apprezzamento della Città metropolitana per il lavoro che si sta portando a termine, ma anche l’impegno dell’Ente a sostegno delle ulteriori attività di bonifica del sito della ex Amiantifera. L’Ente di area vasta, infatti, da tempo mette a disposizione del territorio alcune professionalità altamente specializzate e fortemente impegnate nel perseguimento degli obiettivi della Rsa. Alessandro Sicchiero ha sottolineato che «la più grande cava di amianto all’aperto mai realizzata e gestita in Europa è un esempio delle criticità e delle sfide con cui ci troviamo a confronto quando si parla di siti industriali dismessi ad alto impatto ambientale. Qui è accaduto e sta accadendo quello che sempre dovrebbe succedere quando si dismette e si risana un sito industriale a rischio. L’ex miniera di amianto non è più la bomba ecologica che tante preoccupazioni creava alla popolazione locale e agli amministratori pubblici. Oggi il territorio in cui sorgeva e operava la cava di amianto è monitorato ed è sotto controllo».
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