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il dramma

Investita e uccisa da un'auto, la piccola Esmeralda è stata sfrattata prima dell'incidente

La bimba, che aveva appena due anni, viveva in un camper dopo lo sgombero (insieme alla famiglia) dalla casa Atc

I nomadi arrivati al Regina dopo la morte della piccola Esmeralda

I nomadi arrivati al Regina dopo la morte della piccola Esmeralda

Cacciata di casa prima dell’incidente che le è costato la vita. Ha subìto uno sfratto, insieme a mamma e papà, Esmeralda Salkanovic, la bimba rom di appena due anni investita e uccisa da un’auto nel parcheggio del San Giovanni Bosco e poi morta al Regina Margherita. Un episodio, la morte della piccola, i cui filmati sono stati sequestrati e verranno analizzati con attenzione dalla polizia municipale, per accertare quanto accaduto. Intanto è ancora sotto shock, ma si dice pentita, la donna (l’infermiera) che ha travolto e ucciso la bambina.

Lo sfratto
Tre settimane prima dell’incidente fatale al San Giovanni Bosco, Atc ha proceduto allo sgombero dei Salkanovic da un appartamento in corso Cincinnato, nel quartiere Lucento. «Non sono stati solo allontanati papà e mamma di Esmeralda, ma anche i nonni paterni e materni», sottolinea Carla Osella, la presidente di Aizo, associazione in difesa di rom e sinti. La famiglia della bimba morta arriva da strada Aeroporto. Accampamento noto negli anni passati per il fenomeno dei roghi e dei fumi tossici. Praticamente l’ultimo attivo in città, dopo la chiusura di via Germagnano e Lungo Stura. Allontanati, papà e mamma di Esmeralda sono andati prima in via Sospello e poi in corso Cincinnato. Qui sostano da prima dell’incidente nei camper dove c’è il mercato rionale, perché appunto prima è avvenuto lo sfratto.

Decisive le immagini
Quanto accaduto lunedì al San Giovanni Bosco sta venendo esaminato per filo e per segno dai vigili. Cristina, mamma di Esmeralda, è infatti indagata perché sarebbe rimasta sul camper in piazza del Donatore di Sangue anziché badare alla figlioletta. I filmati della videosorveglianza, in questo caso, potrebbero rivelarsi decisivi per le indagini. Intanto l'operatrice socio-sanitaria dell'ospedale (indagata per omicidio stradale, ma è un atto dovuto) si è detta «sconvolta per quanto accaduto, prego per la bambina e perché venga fatta giustizia».

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