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SANITà E SPRECHI

Torino, ogni anno 200 tonnellate di farmaci nella spazzatura. E i costi sono impressionanti...

L'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ora punta su “dosi monouso” e maggiori controlli sulle prescrizioni

Torino, ogni anno 200 tonnellate di farmaci nella spazzatura. E i costi sono impressionanti...

La stima - calcolata sulla popolazione - sfiora i 108 milioni di euro, all’anno, soltanto in Piemonte. Circa 45 milioni di euro, invece, vanno in fumo all’ombra della Mole Antonelliana. Cifre importanti che inquadrano un fenomeno su cui la Regione prepara un vero e proprio “giro di vite”, quello dello spreco dei medicinali. Se in Italia, ogni dodici mesi, finiscono nell’immondizia farmaci per circa 1,5 miliardi di euro, si calcola che a Torino finiscano al macero 221 tonnellate di farmaci scaduti o non utilizzati. Pillole, sciroppi e supposte che, spesso, vengono letteralmente dimenticate per anni negli armadietti delle famiglie, oppure, si accumulano per un eccesso di prescrizioni da parte del medico di famiglia.


L’idea della Regione
Da qui l’ipotesi, annunciata a poche settimane dall’insediamento, dall’assessore alla Sanità, Federico Riboldi che punta ad «un cambiamento radicale nell’approccio alla somministrazione dei farmaci nei prossimi cinque anni», con un “focus” sulla logistica, pratiche più appropriate e una “informatizzazione” della prescrizione medica, così da poterne anche controllare con maggiore precisione l’utilità o meno, ad esempio. Sempre l’assessore Riboldi aveva sottolineato proprio «l’importanza di ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza», prospettando la possibilità di introdurre “monodosi” attraverso, appunto, una prescrizione digitale. Tra le proposte anche quella di un “hackathon” dedicato alla logistica del farmaco e l’utilizzo di “start up” per implementare nuove tecnologie. A mettere una pezza, infatti, sui bilanci della sanità già in “rosso” dalla scorsa primavera, anche sull’alta spesa sanitaria - circa 624 milioni di euro nel 2023 e 623 milioni di euro nel 2024- ci ha pensato il Mef attraverso il ministero della Salute incrementando i contributi aggiuntivi destinati alle Regioni e ottenuti dal Fondo sanitario nazionale riconoscendo anche una estensione dei termini per restituire i fondi alla Sanità concessa dal ministero delle Finanze.


«Un anno di tempo»
Un anno di tempo per introdurre un correttivo sugli “sprechi” dei farmaci e sulla spesa delle Asl, concertando le strategie con i direttori generali già convocati in Regione prima della pausa estiva. È il tempo che si darà l’assessorato alla Sanità che, proprio con i vertici delle Aziende sanitarie locali, ha pianificato già entro l’autunno un nuovo incontro per razionalizzare spazi e progetti di manutenzione delle strutture ospedaliere. «Ho chiesto che entro il 15 settembre siano predisposti dei dettagliati piani di manutenzione affinché si possa valutare quali siano i lavori necessari e le risorse conseguenti» aveva spiegato Riboldi dopo la riunione dedicata, per lo più, alle condizioni di ospedali, presidi e ambulatori. «La gestione degli ospedali deve essere a 360 gradi e riguardare tutti gli aspetti».

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