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il dramma di collegno
21 Agosto 2024 - 09:30
Nei riquadri, Francesco Longhitano e Anna Lupo, marito e moglie
Non si erano mai fatti aiutare, rifiutando il sostegno proposto dal Comune. Vivevano in solitudine Francesco Longhitano e la moglie Anna Lupo, marito e moglie residenti in piazza della Repubblica. Longhitano, 81 anni, ha ucciso la consorte, di un anno più grande, con una pistola revolver illegalmente detenuta, poi si è suicidato rivolgendo l’arma verso di sé. Il tutto è successo a un amen dal municipio di Collegno. E l’amministrazione comunale, un aiuto alla coppia di anziani ha provato a darlo, ma senza successo. «Ci è stata segnalata una fragilità economica, ma avevano rifiutato l'aiuto dei servizi sociali. Restano dolore e rammarico», afferma il sindaco di Collegno, Matteo Cavallone. Dunque, il Comune conosceva i problemi, almeno quelli economici, della coppia. Che però non ha mai voluto farsi aiutare.
Tra le mura domestiche, al settimo piano del palazzo di piazza della Repubblica, le liti tra Francesco e Anna, a sentire i vicini, erano all’ordine del giorno. Liti e urla. «Devi farti i c...i tuoi, mi hai rotto», così gridava l'uomo, che soffriva da tempo di una forte depressione. La coppia si era trasferita da tre anni in piazza della Repubblica, proprio di fronte al luogo dov'è avvenuto l'omicidio-suicidio. Colazione alla Caffetteria Dora, poi la spesa alla Coop. Questa la loro quotidianità. Francesco Longhitano usciva spesso di casa, Anna Lupo, molto meno. I due lasciano un figlio e un nipote. Ma Anna da un precedente matrimonio (l'ex marito è mancato alcuni anni fa) ha avuto una figlia. Longhitano aveva lavorato nel mondo edile. Era stato nei paesi arabi e parlava molto bene l'arabo. Oltre alla depressione (il movente da cui sarebbe scaturita la sua follia davanti al municipio), l’anziano aveva problemi a una gamba e andava sempre in giro con una stampella. Stampella che è stata ritrovata anche sul luogo dell’omicidio-suicidio, dal personale del 118 e dai carabinieri.
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