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Gli arresti

Finto gas e petardi per truffare gli anziani: così i falsi carabinieri colpivano in tutto il Nord

Gli investigatori (veri) hanno arrestato cinque banditi all'alba di oggi tra Mantova e Torino

Finto gas e petardi per truffare gli anziani: così i finti carabinieri colpivano in tutto il Nord

Si spacciavano per tecnici del gas o per carabinieri. E, per convincere le loro vittime che c'erano davvero pericolose perdite di gas nelle case, spruzzavano delle sostanze nell'aria e facevano esplodere dei petardi. Così hanno colpito in mezzo Nord Italia, fino a quando i (veri) carabinieri di Mantova non hanno messo loro le manette ai polsi.

All'alba di oggi, nelle province di Mantova e Torino, i militari del Comando provinciale mantovano hanno sgominato la banda specializzata nei furti in abitazione e nelle truffe agli anziani. Hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Mantova nei confronti di un 51enne, un 37enne, un 35enne e due 27enni. Tutti con precedenti per furto, dovranno rispondere di concorso in furti aggravati in abitazione, truffe aggravate e falsità materiale continuata. Tre di loro sono finiti in carcere mentre due si trovano agli arresti domiciliari.

Secondo le indagini svolte dai carabinieri di Castiglione delle Stiviere e coordinate dalla Procura di Mantova, la banda ha compiuto 13 furti in abitazione (di cui uno tentato) e 8 truffe (di cui due tentate) ai danni di anziani, per lo più ultrasettantenni, tra le province di Mantova, Modena, Vicenza, Padova, Verona e Rimini.

A quanto risulta, i banditi partivano da Torino e Mantova per citofonare alle vittime e qualificarsi come carabinieri, tecnici del gas o dell'acquedotto (con tanto di tesserino al collo). Così entravano nelle abitazioni degli anziani e dicevano di dover effettuare verifiche per l'inesistente perdita di gas o la presenza di sostanze pericolose nelle tubature dell'acqua. Poi usavano sostanze e petardi per rendere più credibile il loro racconto. Quindi procedevano "da copione": alle loro vittime impaurite chiedevano di mettere al sicuro, in frigo, gioielli e banconote che avevano in casa. Così loro li prendevano e scappavano per salire sull'auto con targa contraffatta che era parcheggiata davanti alla casa, dove li aspettava un complice.

Secondo i carabinieri, il bottino messo insieme dalla banda ammonta a oltre 106mila euro, tra denaro e oggetti preziosi. Ma potrebbe anche essere più alto: le indagini sono ancora in corso per capire se i cinque arrestati abbiano commesso altri reati oltre ai 21 già accertati.

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