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L'INCHIESTA
29 Settembre 2024 - 10:20
Un alto numero di alloggi sfitti, poco più di 2.650 nel patrimonio pubblico che diventano 80mila se si tenta di sondare quello privato del Torinese. Circa uno su dieci nel complesso, a fronte di una stima del Viminale che, lo scorso marzo, inquadrava all’ombra della Mole almeno 20mila nuclei famigliari in difficoltà con bollette e affitto, ma anche altre 6mila già sotto sfratto. E poi, occupazioni abusive in aumento del 300% in cinque anni e una lista d'attesa per le assegnazioni che si allunga sempre di più, fino a contare almeno 7.365 famiglie che una casa popolare la bramano sperando nell’accoglimento della richiesta di assegnazione. Che, se e quando non si limitano al sogno, qualche volta, l’abitazione se la prendono sfondando la porta. Motivo per cui la Regione, nei mesi scorsi, ha cominciato a valutare la possibilità di accelerare i tempi degli sgomberi ad un massimo di trenta giorni.
Per quest’anno la conta arriva a 177 esecuzioni coatte nel Torinese. Questa l’istantanea più dettagliata della “fame di casa” e dei suoi corollari di cronaca. Come l’ultimo sgombero di alcuni appartamenti che, all’inizio di settembre, han richiesto l’intervento di carabinieri, polizia, vigili urbani e del fuoco al Villaggio Dora di Collegno. E non senza che gli occupanti reagissero con violenza.
Case sotto assedio
La situazione si è fatta sempre più complessa negli ultimi anni, specie sul fronte popolare. Su un patrimonio di circa 33milla alloggi gestiti dall’Atc, almeno 2.650 risultano vuoti di cui 1.182 in attesa di ristrutturazione, a fronte di un rallentamento nelle assegnazioni e una crescita vertiginosa delle occupazioni abusive. Se nel 2018 si contavano 41 casi di accessi illegali il numero è salito a 214, segnando un incremento del 331% in soli sei anni. Un fenomeno non uniforme se si guarda alla mappa della città, tanto che in alcune Circoscrizioni si parla addirittura di «una bomba sociale».
«Bomba sociale»
Quelle particolarmente colpite, come la Circoscrizione Due tra Mirafiori Sud e Lingotto, dove il problema delle occupazioni si è particolarmente acutizzato. In queste aree, molti degli alloggi vuoti vengono presi di mira da famiglie che, a causa della crisi economica e della scarsità di assegnazioni, ricorrono a soluzioni illegali per avere un tetto sopra la testa. E alcuni sono reduci da precedenti sgomberi. Mirafiori Sud, in particolare: uno dei quartieri dove il fenomeno è più radicato, con episodi di occupazioni seguiti da tensioni sociali tra occupanti abusivi e residenti regolari. La Circoscrizione Cinque, poi, tra Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, rappresenta un'altra zona critica. Gli sgomberi degli alloggi occupati illegalmente sono aumentati nel corso del 2023 e del 2024 ma non abbastanza da arginare il fenomeno, oltre una ventina si sono concentrati soprattutto nelle aree di Mirafiori Sud e Barriera di Milano.
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