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Il caso
24 Ottobre 2024 - 11:38
Foto dell'Amico reporter Federico
«Don Tomas ha rovinato sei comunità, sembra che dai conti manchino 200mila euro» si sfoga una signora. Altri due fedeli rincarano la dose: «Gli abbiamo dato molta fiducia, lui è stato bugiardo. Ci ha presi in giro: siamo delusi e incazzati». E ancora: «Molti anziani si sono tolti i soldi dalle tasche per darli alla chiesa. Ora quel denaro non c'è più e l'unico che poteva prelevare era il parroco. Vogliamo risposte e chiarezza dalla diocesi».
Comincia da qui la nuova "puntata" del giallo di Tomas Hlavaty, l'ex parroco delle Langhe che ha lasciato la tonaca perché innamorato di una donna e in attesa di un figlio da lei. Poi sono emerse anche le accuse di aver svuotato i conti delle sei parrocchie che amministrava, come raccontato qui. Dopo l'inchiesta giornalistica realizzata da TorinoCronaca, ora della vicenda si è occupato il programma Rai "La vita in diretta", che ieri è andato nelle Langhe con una troupe per provare a raccogliere nuovi elementi.
Il punto di partenza è ormai noto: don Tomas Hlavaty, slovacco di 44 anni e dal 2014 nella provincia di Cuneo, era amministratore parrocchiale a Feisoglio, Borgomale, Bosia, Castino, Cravanzana e Niella Belbo. In estate è iniziato un periodo di dubbi e qualche pettegolezzo fra i parrocchiani, visto che a quanto pare don Tomas non si vedeva in chiesa da un po'. «È malato» viene detto, anche pubblicamente sulla pagina Facebook della lista civica dell'ex sindaco Simone Gallo.
A fine agosto, invece, è emersa la verità su quanto stava capitando: il parroco è innamorato e dà le dimissioni. Non solo: diventerà anche papà. È addirittura il vescovo in persona ad annunciarlo ai fedeli e al consiglio parrocchiale. Monsignor Marco Brunetti ha poi rilasciato una nota ufficiale in cui spiega quanto accaduto: «È stato don Tomas a chiedere al vescovo di poter lasciare il ministero e di avviare la procedura per la sua riduzione allo stato laicale, a seguito di una relazione sentimentale che lo vede coinvolto». Poi l'ex sacerdote ha scritto ai parrocchiani una lettera in cui spiega a tutti di essere innamorato e di non poter proseguire il suo ministero, aggiungendo che a dicembre avrà anche un figlio con la donna che lo ha spinto a cambiare vita.

Poco dopo, però, emerge dell'altro: il vicario del vescovo, don Claudio Carena, l'economa Silvia Trinchero e il nuovo parroco, don Alin Toma, hanno incontrato i fedeli delle sei parrocchie per informarli che ci sono degli ammanchi nei conti correnti e che c'è un'indagine interna per capire cosa sia successo. «Da noi ci sono debiti per circa 23mila euro e 97 euro sul conto» riporta il sindaco di Feisoglio, Piercarlo Biestro. In altri paesi i conti sono a posto, in altri risultano "rossi" ancora più alti: a Castino sarebbe sparita l'eredità lasciata dal parroco precedente, fra gli 80mila e i 100mila euro. Stando a quanto ricostruito dai cronisti della Vita in diretta, in tutto il buco ammonterebbe a oltre 200mila euro. Una cifra enorme, su cui il vicario del vescovo parla solo di «anomalie contabili». E l'ex sacerdote sotto accusa, Tomas Hlavaty, continua a non rispondere al telefono e neanche al citofono quando la Rai si è presentata a casa sua.. Anche se, agli stessi cronisti, la Curia spiega che sta collaborando all'indagine interna.

Così gli unici a parlare, in televisione, sono i fedeli delusi e arrabbiati per quello che è successo: «Ci ha dato fastidio che lui sia stato irreperibile per due mesi e poi se ne sia andato lasciando le casse così come sono - si sfoga Irma, la più arrabbiata fra i parrocchiani - Non ha neanche avuto la faccia e il coraggio di venire a dirci qualcosa».Tra gli intervistati c'è chi ricorda che gli abitanti dei paesi hanno donato i loro risparmi alla chiesa, spariti mentre alcuni di loro battevano i denti durante le messe «perché non c'erano i soldi per il riscaldamento». Ora cosa vogliono i fedeli? «Chiediamo chiarezza e delle risposte. Noi vogliamo capire, invece qui tutto sta passando sotto silenzio. Basterebbe che Tomas venisse a spiegarci e a chiederci scusa. Ci metteremmo una pietra sopra e la chiuderemmo qui». Il conduttore Alberto Matano chiede ai fedeli come fanno a essere così sicuri che il responsabile degli ammanchi sia l'ex sacerdote, accusato anche di aver spostato i soldi da una parrocchia all'altra: «Non c'era nessun altro che poteva mettere mano sui conti correnti?». Risponde un parrocchiano di Bosia: «Penso proprio di no, Tomas era l'unico che poteva accedere al conto, prelevare e fare transazioni».
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