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Il caso

«Dove sono i nostri soldi?»: parrocchiani all'attacco del prete innamorato (e scomparso)

Dopo l'articolo su TorinoCronaca, i fedeli si sfogano a "La vita in diretta"

«Dove sono i nostri soldi?»: parrocchiani all'attacco del prete innamorato (e scomparso)

Foto dell'Amico reporter Federico

«Don Tomas ha rovinato sei comunità, sembra che dai conti manchino 200mila euro» si sfoga una signora. Altri due fedeli rincarano la dose: «Gli abbiamo dato molta fiducia, lui è stato bugiardo. Ci ha presi in giro: siamo delusi e incazzati». E ancora: «Molti anziani si sono tolti i soldi dalle tasche per darli alla chiesa. Ora quel denaro non c'è più e l'unico che poteva prelevare era il parroco. Vogliamo risposte e chiarezza dalla diocesi».

Comincia da qui la nuova "puntata" del giallo di Tomas Hlavaty, l'ex parroco delle Langhe che ha lasciato la tonaca perché innamorato di una donna e in attesa di un figlio da lei. Poi sono emerse anche le accuse di aver svuotato i conti delle sei parrocchie che amministrava, come raccontato qui. Dopo l'inchiesta giornalistica realizzata da TorinoCronaca, ora della vicenda si è occupato il programma Rai "La vita in diretta", che ieri è andato nelle Langhe con una troupe per provare a raccogliere nuovi elementi.

Il punto di partenza è ormai noto: don Tomas Hlavaty, slovacco di 44 anni e dal 2014 nella provincia di Cuneo, era amministratore parrocchiale a Feisoglio, Borgomale, Bosia, Castino, Cravanzana e Niella Belbo. In estate è iniziato un periodo di dubbi e qualche pettegolezzo fra i parrocchiani, visto che a quanto pare don Tomas non si vedeva in chiesa da un po'. «È malato» viene detto, anche pubblicamente sulla pagina Facebook della lista civica dell'ex sindaco Simone Gallo. 

A fine agosto, invece, è emersa la verità su quanto stava capitando: il parroco è innamorato e dà le dimissioni. Non solo: diventerà anche papà. È addirittura il vescovo in persona ad annunciarlo ai fedeli e al consiglio parrocchiale. Monsignor Marco Brunetti ha poi rilasciato una nota ufficiale in cui spiega quanto accaduto: «È stato don Tomas a chiedere al vescovo di poter lasciare il ministero e di avviare la procedura per la sua riduzione allo stato laicale, a seguito di una relazione sentimentale che lo vede coinvolto». Poi l'ex sacerdote ha scritto ai parrocchiani una lettera in cui spiega a tutti di essere innamorato e di non poter proseguire il suo ministero, aggiungendo che a dicembre avrà anche un figlio con la donna che lo ha spinto a cambiare vita.

Poco dopo, però, emerge dell'altro: il vicario del vescovo, don Claudio Carena, l'economa Silvia Trinchero e il nuovo parroco, don Alin Toma, hanno incontrato i fedeli delle sei parrocchie per informarli che ci sono degli ammanchi nei conti correnti e che c'è un'indagine interna per capire cosa sia successo. «Da noi ci sono debiti per circa 23mila euro e 97 euro sul conto» riporta il sindaco di Feisoglio, Piercarlo Biestro. In altri paesi i conti sono a posto, in altri risultano "rossi" ancora più alti: a Castino sarebbe sparita l'eredità lasciata dal parroco precedente, fra gli 80mila e i 100mila euro. Stando a quanto ricostruito dai cronisti della Vita in diretta, in tutto il buco ammonterebbe a oltre 200mila euro. Una cifra enorme, su cui il vicario del vescovo parla solo di «anomalie contabili». E l'ex sacerdote sotto accusa, Tomas Hlavaty, continua a non rispondere al telefono e neanche al citofono quando la Rai si è presentata a casa sua.. Anche se, agli stessi cronisti, la Curia spiega che sta collaborando all'indagine interna.

Così gli unici a parlare, in televisione, sono i fedeli delusi e arrabbiati per quello che è successo: «Ci ha dato fastidio che lui sia stato irreperibile per due mesi e poi se ne sia andato lasciando le casse così come sono - si sfoga Irma, la più arrabbiata fra i parrocchiani - Non ha neanche avuto la faccia e il coraggio di venire a dirci qualcosa».Tra gli intervistati c'è chi ricorda che gli abitanti dei paesi hanno donato i loro risparmi alla chiesa, spariti mentre alcuni di loro battevano i denti durante le messe «perché non c'erano i soldi per il riscaldamento». Ora cosa vogliono i fedeli? «Chiediamo chiarezza e delle risposte. Noi vogliamo capire, invece qui tutto sta passando sotto silenzio. Basterebbe che Tomas venisse a spiegarci e a chiederci scusa. Ci metteremmo una pietra sopra e la chiuderemmo qui». Il conduttore Alberto Matano chiede ai fedeli come fanno a essere così sicuri che il responsabile degli ammanchi sia l'ex sacerdote, accusato anche di aver spostato i soldi da una parrocchia all'altra: «Non c'era nessun altro che poteva mettere mano sui conti correnti?». Risponde un parrocchiano di Bosia: «Penso proprio di no, Tomas era l'unico che poteva accedere al conto, prelevare e fare transazioni».

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