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12 Novembre 2024 - 06:10
Un osso, con ogni probabilità una tibia, è stato ritrovato nel prato del Monumentale
A fare il macabro ritrovamento è stato un medico, che andava a portare dei fiori a un proprio caro defunto. Mentre passeggiava, al suo “occhio clinico” non è certo sfuggito che quello strano oggetto, lungo più di trenta centimetri in mezzo ai ciuffi d’erba, era una tibia. Ed è subito scattato l’allarme ieri al Monumentale, principale camposanto di Torino. Saranno gli agenti della polizia scientifica, allertati da Afc, ad analizzare l’osso per stabilirne età e appartenenza.
Una tibia, molto probabilmente. Rinvenuta tra gli alberi una volta messo piede al camposanto di Torino Nord dal lato di via Varano, in un prato dove le esumazioni non si fanno più da anni. Di chi è quella tibia? La sola certezza, al momento, è che non si tratta di un osso “fresco”, perché la tibia in questione (ma potrebbe anche trattarsi di un femore) è abbastanza consumata e presenta una colorazione chiara. «Non è riconducibile a una nostra recente attività cimiteriale, perché in quel punto le esumazioni non si fanno più da vent’anni», spiega la società che gestisce i camposanti del capoluogo. In effetti, l’osso è in un’area a prato, tra i campi E e H del Monumentale, lungo viale Barolo. In quella zona del camposanto sono seppelliti i religiosi, in particolare suore e preti.
Saranno dunque le analisi a svelare un mistero che, al momento, resta eccome. Anche perché proprio in quell’area, anni fa erano scomparse le salme, bare comprese, di sei defunti, tutti quanti religiosi, quattro suore e due sacerdoti. Afc, come raccontato lo scorso 31 agosto sulle pagine del nostro giornale, aveva denunciato il fatto ed era stata aperta un’inchiesta per sottrazione di cadavere che, a quanto risulta, non ha poi prodotto risultati. E sempre quella zona, vent’anni fa, era stata coinvolta nello scandalo delle esumazioni: femori e altre ossa erano state trovate nel campo E del settimo ampliamento del Monumentale. La zona era stata posta sotto sequestro dai vigili urbani, si erano susseguite quattro anni di indagini con tre magistrati, centinaia di denunce, blitz dei Nas e della municipale. Undici indagati a diverso titolo, compreso l’allora sindaco Chiamparino, ma alla fine lo scandalo si era chiuso senza colpevoli.
Il Comune, nel frattempo, aveva revocato l’appalto alla società Ics per affidarlo ad Afc. Mentre la nostra inchiesta di qualche mese fa aveva portato alla luce la sparizione, appunto, di sei religiosi tra cui una suora delle Ausiliatrici, una carmelitana di Santa Teresa e una suora Nazarena. “Salma non trovata”, la dicitura riportata sui verbali di Afc. Ieri la salma sparita, oggi la tibia del mistero, spuntata non si sa come nell’erba tra un albero e un altro. Davvero non è uno “scarto” di un’esumazione? Da non escludere anche il gesto di qualche squilibrato che potrebbe, volontariamente, averla depositata nell’erba per fare uno scherzo di cattivo gusto. Il mistero resta.
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