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Il Carnevale di Ivrea vuole più turisti e punta su Torino, Milano e Bologna

Maxi schermi luminosi nelle tre grandi città per pubblicizzare l'edizione 2025 del tradizionale Carnevale e della Battaglia delle Arance

Il Carnevale di Ivrea vuole più turisti e punta su Torino, Milano e Bologna

Il Carnevale di Ivrea vuole più turisti e punta su Torino, Milano e Bologna

Ivrea punta sempre più sul suo tradizionale Carnevale e sulla Battaglia delle Arance e potenzia le attività promozionali per l'edizione del 2025, con l'obiettivo di attrarre più visitatori e rafforzare ulteriormente l’immagine dell’evento. Il mirino è puntato sulle grandi città: infatti, dei maxi ledwall retroilluminati con il manifesto 2025 firmato da Joey Guidone, saranno installati in punti strategici di Milano, Torino e Bologna. Le installazioni saranno visibili a dicembre e a gennaio, con l’obiettivo di raggiungere milioni di persone.

La strategia di comunicazione prevede un incremento degli investimenti e un inizio anticipato della promozione. Accanto ai maxi ledwall (degli schermi luminosi), sono stati posizionati anche banner bifacciali a Ivrea, visibili da qualche giorno, per coinvolgere residenti e turisti in transito. 

Fabio Vaccarono, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carnevale di Ivrea, ha spiegato che la campagna pubblicitaria ha «l’obiettivo di aumentare la notorietà del Carnevale, valorizzare gli sponsor e promuovere l’iniziativa "biglietto a 10 euro", valida fino al 6 gennaio 2025. La campagna proseguirà anche dopo l'Epifania, con un impatto ancora maggiore».

L’inclusione di Bologna, con la sua popolazione giovane e dinamica, rappresenta una novità strategica, considerando anche la “competizione” con Venezia e Viareggio. E se Milano continua a essere una piazza fondamentale per l’evento, Torino resta il bacino naturale del Carnevale. L’obiettivo di coinvolgere queste città è massimizzare l’efficacia della campagna, raggiungendo un pubblico ampio e diversificato.

Alberto Alma, presidente della Fondazione, ha commentato: «Tutto ciò è in linea con la necessità di una comunicazione sempre più adeguata ai tempi in cui ci troviamo, senza però perdere di vista i valori e i principi che caratterizzano il nostro Carnevale. È un ottimo punto di partenza, ma non ci accontentiamo: continueremo a lavorare per rendere la Festa sempre più sostenibile, riconoscibile e identitaria, grazie anche alla collaborazione delle Istituzioni e delle aziende private che la sostengono attivamente, e che desidero ringraziare a nome di tutta la Fondazione».

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