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Il processo
13 Febbraio 2025 - 16:39
Foto LaPresse
Il calciatore Daniele Rugani, ex della Juventus ora in forza all'Ajax, è stato condannato oggi dal giudice Roberto Ruscello di Torino per guida in stato di ebbrezza: la pena è di 6 mesi di arresto e di 2mila euro di multa (sospesi con la condizionale), cui si aggiungono la revoca della patente e la confisca dell'auto, una Maserati Levante Trofeo che, nuova, costa oltre 160mila euro.
Il 21 luglio 2023 il calciatore era stato sottoposto all'alcol test dalla polizia stradale dopo un incidente autonomo, senza conseguenze, lungo corso Grosseto a Torino, vicino al collegamento con la tangenziale e il raccordo per l’aeroporto di Caselle. Probabilmente stava tornando nella sua casa in centro a Torino dopo una serata di libertà, goduta in un periodo dell’anno in cui non era ancora cominciato il campionato di serie A.
Il problema è che i poliziotti hanno deciso di sottoporre il giocatore all’alcol test, visto che l'ex bianconero aveva gli occhi lucidi e l'alito alcolico: così è venuto fuori che Rugani, 31 anni da compiere a luglio, aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. Parecchi, a giudicare dai risultati dell’etilometro: alla prima misurazione ha riscontrato la presenza di 1.56 grammi di alcol per litro di sangue, scesi a 1.54 al secondo rilievo (effettuato almeno cinque minuti dopo, come previsto dal Codice della strada). In entrambi i casi, una quantità tre volte il limite consentito per legge: in sostanza, secondo i risultati del test, il difensore bianconero si è messo alla guida in stato di ebbrezza. E, per il Codice della strada, rischiava l’arresto fino a un anno, la sospensione della patente fino a due anni e un’ammenda fino a 9mila euro (aumentata perché la presunta violazione è avvenuta in piena notte).
Intanto è scattato il ritiro della patente, che Rugani è riuscito ad avere indietro solo dopo un anno. Intanto la vicenda è finita in tribunale, anche se avrebbe potuto chiudersi prima: la procura aveva chiesto al giudice di emettere un decreto penale di condanna per guida in stato di ebbrezza e infliggere un’ammenda di 5mila euro al difensore. Probabilmente l’infelice episodio sarebbe passato sotto silenzio e si sarebbe chiuso così, con il reato estinto nel giro di due anni. Però Rugani, assistito dall’avvocato Raffaele Tecce del foro di Avellino, si è opposto al decreto di condanna per rispondere nel merito e soprattutto evitare la confisca della Maserati, che sarebbe scattata in caso di decreto di condanna. Ma la beffa è che adesso, al termine del processo, il bolide è stato confiscato lo stesso (insieme alla revoca della patente e ai 6 mesi di pena sospesi con la condizionale, uno in meno di richiesto dalla pubblica accusa).
L'avvocato Tecce anticipa che farà ricorso per ottenere la restituzione di auto e patente ma soprattutto per ribaltare la sentenza: nella sua requisitoria in aula il legale ha puntato sul fatto che il dispositivo per misurare il tasso alcolemico era stato revisionato in un centro non autorizzato. Quindi le sue misurazioni non sarebbero state affidabili: "Non basta l'alito vinoso per affermare che Rugani fosse ubriaco" è la tesi del legale, respinta dal giudice Roberto Ruscello.
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