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Banca di Asti, quanto vale davvero? Le mosse della Fondazione

L'incarico a Equita per la valutazione delle quote. Gli scenari del Risiko bancario

Banca di Asti, quanto vale davvero? Le mosse della Fondazione

Un dividendo maggiorato del 33% rispetto all'anno prima, un utile di oltre 50 milioni di euro e una raccolta finanziaria in aumento (attorno ai 17 miliardi di euro). Indici positivi per la Banca di Asti (al netto dell'impatto di una relazione di Bankitalia su annotazioni "sbagliate" di utili e crediti, per una 10 di milioni di euro di troppo), su cui però incombe una domanda: quanto vale davvero? E il maggiore azionista, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, intende chiarire il punto, per procedere poi alla parziale vendita.

Lo scenario viene confermato, indirettamente, dalle mosse della stessa Fondazione che ha affidato alla società Equita il ruolo di financial advisor per la valutazione della partecipazione in Banca di Asti (al momento stimata in circa 174 milioni di euroe di svolgere le analisi preliminari sui possibili scenari alternativi che la Fondazione può perseguire”, come si legge in una nota stampa.

Per la Investment Bank guidata dal CEO Andrea Vismara si tratta di fare i conti reali, anche sulla base di quotazione a un indice il Vormel Sim considerato non abbastanza performante dai piccoli azionisti, per poi determinare le mosse del Consiglio di Amministrazione "in attuazione degli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Indirizzo" . Al momento la Fondazione, presieduta da Livio Negro, controlla il 31,9% della banca, una quota eccessiva secondo le direttive del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Gli altri soci sono al 9,9% Banco Bpm, 12,9% CR Biella, 4,2% CR Vercelli, Fondazione Crt per il 6%, il restante diviso fra 20.000 piccoli investitori.

Chi comprerà, una volta stabilito il valore degli asset? Sul tavolo c'è sempre la possibilità di un aumento della partecipazione della Fondazione Crt (protagonista di un incontro, ieri, in Provincia ad Asti durante il quale sono stati ricordati i 2,8 milioni di euro stanziati per il territorio astigiano su 189 diversi progetti). La Fondazione CrAsti potrebbe lanciare la banca nel Risiko bancario che sta agitando le acque? E decidere di diversificare il proprio patrimonio acquisendo, per contro, quote di altri istituti, considerati più redditizi, Intesa Sanpaolo in primis?

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