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CONTRO LO SPRECO

Il Piemonte guida la lotta allo spreco alimentare: oltre 36 tonnellate donate dai distributori automatici

Nel 2024 il settore del vending ha raddoppiato le donazioni al Banco Alimentare in tutta Italia: Dopo il Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana tra le regioni più generose

Il Piemonte guida la lotta allo spreco alimentare: oltre 36 tonnellate donate dai distributori automatici

Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA, e Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus

Nel 2024 il settore della distribuzione automatica ha più che raddoppiato il suo contributo solidale al Banco Alimentare, superando le 148 tonnellate di cibo e bevande donate. Un dato che segna un cambio di passo importante rispetto all’anno precedente, quando le tonnellate erano state 74. A guidare la classifica delle regioni più attive è il Piemonte, con oltre 36 tonnellate recuperate e redistribuite.

Alla base di questo risultato c’è un accordo siglato nel 2022 tra CONFIDA, l’associazione italiana che rappresenta il settore dei distributori automatici, e la Fondazione Banco Alimentare ETS. L’intesa è diventata pienamente operativa nel 2023 e oggi mostra numeri concreti: meno sprechi, più sostegno a chi si trova in difficoltà.

Subito dopo il Piemonte, le regioni che hanno donato di più sono la Lombardia (quasi 35 tonnellate), l’Emilia-Romagna (oltre 28) e la Toscana (23). I prodotti raccolti vanno dalle bottigliette d’acqua agli snack confezionati, dai panini ai piatti pronti, fino a frutta, verdura e formaggi. Si tratta di cibo ancora buono, ritirato dai distributori con anticipo rispetto alla data di scadenza e consegnato in tempi rapidi alle organizzazioni che ogni giorno aiutano famiglie e persone in difficoltà. Il progetto si regge su una rete efficiente e ben strutturata. Le 11 delegazioni territoriali di CONFIDA collaborano direttamente con i 21 Banchi Alimentari regionali, che gestiscono la redistribuzione sul territorio. Un lavoro che funziona grazie al monitoraggio costante da parte delle aziende che gestiscono i distributori e alla rapidità del Banco Alimentare nel far arrivare quei prodotti laddove servono.

«La nostra associazione continua il percorso intrapreso perché, in quanto attori del comparto food & beverage, siamo molto attenti al tema della lotta agli sprechi alimentari e i risultati raggiunti quest’anno ci rendono veramente orgogliosi – ha dichiarato Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA – Grazie a questo progetto virtuoso, il settore della distribuzione automatica conferma il proprio ruolo attivo nella promozione della solidarietà e nella riduzione degli sprechi. Dobbiamo continuare ad impegnarci con la promessa di percorrere questa strada anche nei prossimi anni e la speranza di aiutare sempre più persone». Un impegno che Banco Alimentare porta avanti da 35 anni, con una rete che ogni giorno recupera eccedenze alimentari dalla filiera e le redistribuisce a più di 7.600 organizzazioni. Nel 2024, quasi 1,8 milioni di persone in Italia hanno ricevuto un aiuto concreto anche grazie a questi meccanismi di solidarietà logistica.

«Siamo grati alle persone di Confida per l'impegno e la dedizione con cui hanno sostenuto e fatto crescere questo progetto in collaborazione con Banco Alimentare – ha commentato Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare ETS – Insieme abbiamo reso la filiera dei distributori automatici più sostenibile e di accresciuta utilità sociale. Riuscire a raddoppiare le donazioni di alimenti, e quindi dimezzare gli sprechi in soli due anni, è la rappresentazione concreta del potenziale di questa iniziativa». Fondata nel 1979, CONFIDA è oggi la voce unitaria delle imprese italiane della distribuzione automatica. Aderisce a Confcommercio e partecipa attivamente all’EVA – European Vending & Coffee Service Association, portando anche in Europa l’esperienza di un settore spesso poco raccontato, ma in costante movimento.

La collaborazione con il Banco Alimentare dimostra che anche dove non ci si aspetta, può nascere un gesto che fa la differenza. Perché ogni tratto della filiera, anche il più silenzioso, può diventare un ponte tra ciò che avanza e chi ne ha bisogno.

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