Cerca

Il caso

Tari, buco da un milione per il nuovo software che rallenta i controlli. Il Comune: adesso lo colmeremo con gli accertamenti

Un buco di 1 milione nella gestione Tari, ma la Giunta rassicura: il nuovo software migliorerà la riscossione

Tari, buco da un milione per il nuovo software che rallenta i controlli. Il Comune: adesso lo  colmeremo con gli accertamenti

Era stata approvata all’unanimità lo scorso 24 febbraio la delibera che ha definito scadenze, modalità di versamento e agevolazioni relative alla tassa sui rifiuti (la Tari) per il 2025.

E nell’ultima riunione del Consiglio comunale spunta un buco: 1.027.000 euro, dovuti alla migrazione ad un nuovo sistema informatico, determinando «un significativo rallentamento delle attività di gestione delle utenze, impedendo nuove iscrizioni e accertamenti», ha dichiarato l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli. Una ridotta capacità di accertamento, quindi, che rischia gravare ulteriormente sul bilancio, se consideriamo l’alto tasso di defezione dei torinesi lo scorso anno, che aveva portato a 53 milioni non riscossi (il 12% degli accertamenti). 

Una situazione straordinaria che «sicuramente ha contribuito alla riduzione della base imponibile registrata a fine 2024 e inizio 2025. Pertanto - recita la delibera - per compensare e in previsione del recupero delle attività arretrate, è stata introdotta una ulteriore componente in riduzione, valutata prudenzialmente pari a 1.027.733 euro».

Nulla da temere, quindi, secondo la Giunta, che avrebbe messo in conto il recupero e l’ottimizzazione delle riscossioni, grazie al nuovo software. Ma resta da attenzionare, per il consigliere Pd Pierino Crema il contributo perequativo dovuto dalla Città ad Arera: «che non si paga sull’incassato, bensì su quanto i cittadini dovrebbero pagare ma non è detto che paghino. Questo rischia di essere foriero di problemi per i bilanci degli enti», ammonisce.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.