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Premi letterari

"Il giorno dell’ape": al Salone del Libro Paul Murray svela il dietro le quinte del romanzo vincitore dello Strega

Una famiglia sull’orlo del collasso, il crollo del settore automobilistico irlandese e le verità nascoste: l’autore racconta la genesi di un romanzo che ha conquistato la critica

"Il giorno dell’ape": al Salone del Libro Paul Murray svela il dietro le quinte del romanzo vincitore dello Strega

Ieri lo scrittore irlandese Paul Murray ha ricevuto il prestigioso Premio Strega Europeo per il suo quarto romanzo, Il giorno dell’ape (Einaudi, 664 pagine, 22 euro).

L’autore, presente negli scorsi giorni al Salone del Libro, ha spiegato che il titolo del romanzo è stata l’ultima cosa a essere decisa, dopo circa quattro anni di lavoro. All’inizio, il manoscritto veniva chiamato semplicemente “Murray, quarto libro”. La scelta finale è caduta sull’immagine dell’ape, che nel testo rappresenta inizialmente la madre Imelda e la sua vanità, ma che rivela anche significati più profondi legati alle storie che le persone raccontano a sé stesse per evitare la verità.

Murray ha descritto il lavoro sulla costruzione delle diverse voci narrative, che si sono sviluppate in modo spontaneo con stili e punteggiature differenti per ciascun personaggio. Questo ha permesso di sottolineare la difficoltà della comunicazione all’interno della famiglia Barnes, quasi come se parlassero lingue diverse, riflettendo la frammentazione dei rapporti.

Riguardo all’epigrafe, Murray ha raccontato di aver preso ispirazione dai testi di John Berger, letti durante un periodo di blocco creativo in un ufficio privo di wi-fi. Berger gli ha suggerito l’idea che il passato non scompare mai e si accumula intorno a noi, e che nelle grandi perdite non sono le piattaforme digitali a confortarci, ma qualcosa di più antico come le storie raccontate.

La crisi economica irlandese tra il 2008 e il 2015 ha influenzato profondamente la trama e il comportamento dei personaggi, in particolare perché la famiglia Barnes si trova a vivere il crollo del settore automobilistico, simbolo di un’illusione di ricchezza e status svanita improvvisamente, causando tensioni e fratture nei rapporti familiari.

Un simbolo centrale del romanzo è il bunker che Dickie, il padre, costruisce per rifugiarsi dalla realtà. Per lui questa costruzione rappresenta una fuga, una sorta di isolamento quasi paranoico, simile alla mentalità dei survivalisti americani che pensano di poter vivere come una “nazione di uno”.

Sul tema della leggerezza in scrittura, Murray ha richiamato le parole di Italo Calvino, per cui la leggerezza non è superficialità, ma un modo di affrontare i temi difficili mantenendo il lettore coinvolto e libero. Nei suoi libri, il connubio tra umorismo e dolore crea un equilibrio essenziale per rendere la narrazione autentica e potente.

L'autore ha sottolineato come il rapporto con il passato, i segreti e la spiritualità emergano come elementi fondamentali nel romanzo. Questi temi, spesso messi da parte durante il boom economico irlandese, tornano attraverso personaggi legati alle radici culturali e alle storie antiche, strumenti essenziali per affrontare le perdite e le difficoltà della vita.

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