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Sanità

Pisa guida il futuro dei trapianti renali da donatore vivente

In arrivo una conferenza internazionale per definire le nuove linee guida sulla sicurezza e la diffusione delle tecniche mini-invasive

Pisa guida il futuro dei trapianti renali da donatore vivente

A distanza di 25 anni dal primo trapianto renale mini-invasivo da donatore vivente, eseguito proprio a Pisa il 27 aprile 2000, la città si prepara a ospitare un evento medico di rilievo globale. In autunno si terrà infatti una Consensus Conference internazionale per la definizione delle linee guida dedicate alla sicurezza del donatore vivente di rene.

L’evento sarà presentato oggi alle 11:30 presso la sede della Fondazione Pisa, promotrice dell’iniziativa insieme alla Regione Toscana, al Comune di Pisa, all’Università di Pisa, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, al Centro Nazionale Trapianti, alla Società Italiana dei Trapianti d’Organo e all’associazione “Per Donare la Vita” Onlus.

Il primo intervento laparoscopico per la donazione di un rene venne effettuato a Pisa dal professor Andrea Pietrabissa. Da quel momento, la città è diventata un punto di riferimento nella chirurgia trapiantologica, sia a livello nazionale che internazionale. Un ruolo fondamentale lo ha avuto anche il professor Ugo Boggi, oggi alla guida del gruppo chirurgico pisano, riconosciuto per i suoi contributi nel campo della chirurgia mini-invasiva applicata ai trapianti.

“La chirurgia mini-invasiva – spiega Boggi – ha permesso di superare molte delle resistenze psicologiche e cliniche legate alla donazione, portando a un netto aumento delle donazioni. In Italia, grazie a queste tecniche, il numero di trapianti renali da vivente è più che triplicato.”

L’obiettivo della conferenza autunnale è quello di favorire l’adozione globale del trapianto renale mini-invasivo come pratica clinica standardizzata. “Come indicato anche nelle recenti raccomandazioni internazionali di Riyadh – aggiunge Boggi – è fondamentale che il Sistema Sanitario Nazionale investa in questa direzione, facilitando l’uso della tecnologia robotica anche al di fuori degli interventi elettivi e programmati.”

Grazie alla sua lunga esperienza, Pisa ha formato decine di chirurghi provenienti da tutta Italia, contribuendo all’introduzione del prelievo renale laparoscopico in numerosi ospedali. La città si conferma così un centro di eccellenza nel panorama della medicina trapiantologica, protagonista anche nella scrittura del futuro delle cure chirurgiche.

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