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Il dato
07 Luglio 2025 - 15:20
Nel cuore di una delle società più digitalizzate d’Europa, la scelta di bandire smartphone e dispositivi elettronici dalle aule scolastiche appariva, nel gennaio 2024, come un azzardo retrò. Ma a distanza di diciotto mesi, la scommessa dell’Olanda si è rivelata vincente: silenziando le notifiche, si sono riaccese le relazioni, l’attenzione e la voglia di apprendere.
A parlare sono i numeri: il 75% degli istituti secondari segnala un netto miglioramento della concentrazione, mentre il 59% dei dirigenti scolastici osserva relazioni sociali più sane e genuine tra gli studenti. E non è tutto: nel 28% delle scuole, anche i risultati nei compiti e negli esami sono migliorati. Un successo che ha sorpreso persino chi all’inizio nutriva dubbi. “Temevamo fosse impossibile da applicare, ma funziona”, ha ammesso Freya Sixma, portavoce del consiglio delle scuole secondarie olandesi.
La chiave? Un divieto chiaro, netto, senza zone grigie. I telefoni sono stati esclusi senza eccezioni – salvo gli istituti speciali – e nella maggior parte delle scuole il dispositivo viene ritirato già all’ingresso. L’indagine del Kohnstamm Instituut, condotta su oltre 600 dirigenti scolastici e una dozzina di focus group, ha confermato l’efficacia del modello. “Non è più possibile scattare una foto di nascosto e condividerla in una chat: oggi c’è più sicurezza sociale”, ha spiegato il ricercatore Alexander Krepel. “Gli studenti ora parlano tra loro, interagiscono davvero. Forse litigano di più, ma si sentono parte di un gruppo”.
Anche per gli insegnanti il clima è cambiato. Se inizialmente temevano di trovarsi soli nella battaglia contro la tecnologia, oggi possono contare su una cornice normativa nazionale, che evita confronti quotidiani con studenti e genitori. “È più facile dire no quando il Ministero è dalla tua parte”, ha sottolineato la ministra dell’Istruzione Mariëlle Paul.
Un modello, quello olandese, che ha fatto scuola anche fuori dai confini nazionali. Nel giugno 2025, l’Italia ha compiuto un passo simile, estendendo il divieto di smartphone anche alle scuole superiori, su impulso del ministro Giuseppe Valditara. “È una scelta necessaria per disintossicare i ragazzi”, ha dichiarato, “e riportarli al libro, alla carta, alla penna”. Una decisione che incontra il favore di oltre il 76% degli italiani, secondo un sondaggio Swg, e sorprendentemente anche di molti giovani.
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