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La truffa

Autovelox irregolare a Costigliole d’Asti: migliaia di multe da revocare e un’inchiesta penale in corso

Tra il 2015 e il 2019, migliaia di contravvenzioni per eccesso di velocità, applicando un limite di 50 km/h su un tratto che ne prevede 90

Autovelox irregolare a Costigliole d’Asti

Migliaia di multe da revocare e un’inchiesta penale in corso

Tra il 2015 e il 2019, sulla Strada Statale 231 “di Santa Vittoria”, in località Motta di Costigliole d’Asti (AT), la polizia locale dell’Unione dei Comuni “Comunità delle colline tra Langa e Monferrato” ha elevato decine di migliaia di contravvenzioni per eccesso di velocità, applicando un limite di 50 km/h su un tratto in cui il Codice della Strada ne prevedeva 90. Ciò che emerge dall'inchiesta del giornale La Voce è che l'autovelox era stato inizialmente installato nel 2012 entro il centro abitato – dove il limite era corretto – ma nel 2015 è stato spostato su un tratto extraurbano secondario, mantenendo indebitamente la precedente soglia.

Secondo quanto accertato dai carabinieri della Procura di Asti, non esistevano atti formali da parte dell’ente proprietario della strada – in questo caso l’Anas, per conto del Demanio – che giustificassero l’abbassamento del limite. Solo il 9 aprile 2019 è stata emessa un’ordinanza che ha fissato a 50 km/h la velocità massima in quel punto, su richiesta della polizia locale.

L’irregolarità è stata sollevata da un automobilista vercellese, destinatario di più sanzioni tra il 2016 e il 2018. Dopo aver verificato la non coerenza del limite applicato, ha avviato diversi accessi agli atti. La polizia locale, all’epoca diretta da Giampaolo Francalanci, ha inizialmente ostacolato l’accesso alla documentazione, tanto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri per ottenere i fascicoli.

In seguito, lo stesso cittadino ha presentato denuncia presso la Procura della Repubblica di Asti, ipotizzando i reati di falso ideologico, truffa ed estorsione. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto ulteriori accertamenti, confermando che per circa quattro anni il limite di 90 km/h non era stato modificato in via ufficiale, rendendo nulle le contravvenzioni comminate entro tale periodo, salvo i casi effettivi di superamento del limite previsto dal Codice.

Dai verbali agli atti, il numero complessivo di multe elevate tramite l’autovelox sarebbe tra le 150.000 e le 200.000. Anche ipotizzando che solo una parte sia riferita al periodo irregolare e che una quota di trasgressori avesse comunque superato i 90 km/h, le sanzioni potenzialmente non dovute ammonterebbero ad almeno 50.000. Con una media stimata di 200 euro a contravvenzione, si ipotizza un incasso indebito superiore a 10 milioni di euro.

Le sanzioni venivano notificate a posteriori, senza contestazione immediata, e in diversi casi gestite da società di recupero crediti. È ora probabile che si apra un contenzioso collettivo per la restituzione delle somme, oltre alle responsabilità penali a carico dei dirigenti coinvolti.

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