Cerca

L'inchiesta

Commissione europea contro Shein e Temu: aperta l'indagine per vendita di prodotti pericolosi

Gli oggetti incriminati figurano succhietti per neonati e pantaloncini con lacci, insieme ad altri oggetti

Commissione europea contro Shein e Temu: aperta l'indagine per vendita di prodotti pericolosi

La Commissione europea alza il livello di guardia contro Shein e Temu, i due giganti cinesi del fast fashion che negli ultimi anni hanno rivoluzionato il commercio online a colpi di prezzi stracciati e spedizioni rapide. Al centro dell'inchiesta ci sono gravi sospetti di violazioni delle normative europee sulla sicurezza dei prodotti, con potenziali rischi per la salute dei consumatori, in particolare i più piccoli.

A lanciare l’allarme è stato il commissario europeo per la giustizia Michael McGrath, che al Guardian ha espresso forte preoccupazione: "Sono rimasto scioccato da alcuni articoli venduti da queste piattaforme". Il riferimento è a un recente report che elenca una serie di prodotti già segnalati attraverso il sistema di allerta europeo Safety Gate.

Tra gli oggetti incriminati figurano succhietti per neonati decorati con perline che possono staccarsi e causare soffocamento, impermeabili contenenti sostanze tossiche, pantaloncini con lacci pericolosamente lunghi, occhiali da sole privi di filtri UV e persino cosmetici con ingredienti non sicuri. Un ventaglio preoccupante che mette in discussione il controllo qualità dei prodotti venduti da Temu e Shein.

Non è la prima volta che i due colossi finiscono nel mirino. Già nei mesi scorsi, McGrath aveva annunciato l’intenzione dell’UE di rafforzare il dialogo con la Cina per affrontare il crescente numero di segnalazioni: nel 2023, il 40% degli articoli pericolosi proveniva proprio dal Paese asiatico. A ciò si aggiungono gli effetti delle recenti decisioni degli Stati Uniti, con il presidente Trump che ha revocato l’esenzione fiscalede minimis” per i prodotti a basso costo, colpendo direttamente le due piattaforme.

"Abbiamo il dovere di proteggere i consumatori europei", ha ribadito McGrath. Ma la questione non si limita alla sicurezza: sul piatto c’è anche la tutela del mercato interno. Le aziende europee denunciano una concorrenza sleale da parte di operatori che non rispettano gli stessi standard e normative.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.