Allarme botulino dopo il caso guacamole: cosa controllare prima di consumare una conserva

Il recente caso della 38enne Roberta Pitzalis, morta dopo aver consumato una salsa guacamole durante un evento a Monserrato, ha riacceso l’attenzione sul botulino. L’Istituto Superiore di Sanità invita alla prudenza e ricorda le regole per riconoscere conserve potenzialmente pericolose.

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Prima di aprire un barattolo, è essenziale controllare il contenitore: eventuali sversamenti di liquido o la perdita del vuoto sono segnali d’allarme. Se tappi o capsule metalliche appaiono convessi e, premendo al centro, si sente il tipico “click clack”, significa che il sottovuoto è perso. La produzione di gas può essere confermata dalla presenza di bollicine che salgono dal fondo o dal rigonfiamento del tappo, talvolta con fuoriuscite di prodotto. In questi casi la conserva non deve essere assaggiata né consumata. Anche senza gas, un colore o un odore innaturale all’apertura indica alterazione: meglio non rischiare.

Le conserve devono essere tenute in frigorifero e consumate rapidamente. Il freddo rallenta la degradazione ma non la impedisce. Se c’è il sospetto di contaminazione, la bollitura per 5-10 minuti inattiva temporaneamente la tossina, ma il prodotto va mangiato subito. Il congelamento, invece, non la distrugge.

I sintomi del botulismo compaiono in genere entro 24-72 ore dall’ingestione e includono sdoppiamento della vista, difficoltà a tenere le palpebre aperte, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci, problemi di deglutizione e difficoltà nel parlare.

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