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22 Agosto 2025 - 10:20
Detenuto aggredisce due agenti nel carcere di Alba
Momenti di tensione si sono registrati giovedì scorso nella casa di reclusione di Alba, dove un detenuto ha aggredito due agenti della polizia penitenziaria. Secondo quanto riferito dal sindacato OSAPP, la vicenda è nata dal rifiuto da parte del medico di guardia di fornire al recluso una stampella, ritenuta non necessaria. Da lì la situazione è rapidamente degenerata.
Il detenuto, dopo aver colpito con calci un cancello, ha afferrato una gamba di un tavolo in legno e si è scagliato contro gli agenti intervenuti per contenerlo. Uno di loro è stato colpito con un calcio ai testicoli, l’altro alla schiena. Entrambi sono stati accompagnati all’ospedale cittadino e dimessi con una prognosi di cinque giorni. L’aggressione non si è fermata qui: un secondo detenuto, già noto per episodi di violenza, ha approfittato della confusione per danneggiare l’impianto di illuminazione della sezione.
Il sindacato ha denunciato il fatto che l’area in cui si è verificato l’episodio fosse priva di sistemi di videosorveglianza funzionanti. Le telecamere, fuori uso da tempo, non hanno consentito né un monitoraggio in tempo reale né la possibilità di ricostruire con precisione i momenti dell’aggressione. Una criticità che, secondo l’OSAPP, espone il personale penitenziario a rischi elevati e compromette la gestione della sicurezza interna.
Il segretario generale Leo Beneduci ha descritto il carcere di Alba come “una struttura allo sfascio”, segnalando la mancanza di interventi concreti da parte dell’amministrazione penitenziaria. La situazione, sostiene il sindacato, riflette problemi diffusi in diversi istituti del distretto Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dove il personale lamenta carenze di organico, strutture obsolete e servizi sanitari insufficienti.
L’OSAPP ha chiesto interventi urgenti e puntuali: il ripristino immediato della videosorveglianza, un presidio medico attivo e adeguato, l’assegnazione di nuovi agenti e mezzi idonei a gestire le situazioni di emergenza. In Italia, secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, gli episodi di aggressione al personale sono in aumento: nel 2024 sono stati oltre 1.200, un trend che preoccupa i sindacati e che mette in luce la crescente tensione all’interno delle carceri.
Il caso di Alba riporta dunque al centro dell’attenzione il tema delle condizioni di lavoro nelle strutture penitenziarie, già segnate dal sovraffollamento e dalla scarsità di risorse. Per gli agenti, chiamati a garantire sicurezza e ordine, la mancanza di strumenti adeguati rischia di tradursi in un’esposizione quotidiana a episodi di violenza difficili da prevenire.
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