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Giornata internazionale

Overdose, l’allarme silenzioso che bussa alla porta: perché il 31 agosto conta davvero

L’iniziativa coinvolge oltre 40 Paesi con più di mille eventi annuali, ponendo l’attenzione su un problema sanitario di rilevanza globale

Overdose, l’allarme silenzioso che bussa alla porta

Immagine di repertorio

Dal 2012 il Penington Institute australiano promuove, il 31 agosto, la Giornata Internazionale di sensibilizzazione sull’overdose. L’iniziativa si è progressivamente diffusa fino a coinvolgere oltre 40 Paesi con più di mille eventi annuali, ponendo l’attenzione su un problema sanitario di rilevanza globale.

Per overdose si intende l’assunzione di una quantità di farmaco o sostanza superiore alla tolleranza individuale, con conseguenze cliniche variabili in base alle proprietà tossicologiche. Nei casi più gravi si osservano compromissioni multiorgano, perdita di coscienza e rischio di coma. L’overdose rappresenta la forma più grave di intossicazione ed è associata a un’alta mortalità, soprattutto se non trattata tempestivamente.

In Italia, le morti da overdose da sostanze psicotrope illegali sono circa 300 l’anno, di cui 20-30 in Piemonte. In due terzi dei casi si riscontrano oppiacei nei test tossicologici. Il trend nazionale è in diminuzione, ma il fenomeno rimane significativo, anche a causa della diffusione di nuove sostanze ad alta potenza e del consumo combinato di più sostanze psicoattive, frequente tra i giovani.

Non solo droghe illegali: anche alcol e farmaci da prescrizione possono causare intossicazioni gravi. In Italia il 65% della popolazione oltre gli 11 anni consuma alcolici, il 22% lo fa quotidianamente. È in aumento il binge drinking tra i più giovani, con rischi che vanno dall’intossicazione acuta al coma etilico. Tra i farmaci, benzodiazepine e oppiacei analgesici possono indurre overdose se utilizzati impropriamente, con effetti come depressione respiratoria.

Il contrasto e la prevenzione sono affidati ai Servizi per le Dipendenze (SER.D), organizzati a livello delle ASL piemontesi nei Dipartimenti per le Patologie da Dipendenze. Essi coordinano le strutture pubbliche, il privato sociale e il volontariato, promuovendo interventi su droghe, alcol, fumo, farmaci non prescritti e dipendenze comportamentali, incluso il gioco d’azzardo. Le attività comprendono programmi di prevenzione rivolti a giovani e famiglie, interventi comunitari, collaborazione con scuole e associazioni, fino ai percorsi di presa in carico individuale, che includono accoglienza, terapie ambulatoriali, trattamenti residenziali e progetti di reinserimento sociale e lavorativo.

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