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01 Settembre 2025 - 11:10
In questi mesi il territorio novarese sta facendo i conti con un fenomeno molto evidente: la diffusione massiccia di bruchi pelosi. Numerosi cittadini hanno segnalato giardini infestati e aree verdi pubbliche difficili da frequentare perché gli insetti cadono dagli alberi in gran numero.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta della processionaria, conosciuta per i suoi peli urticanti, bensì dell’ifantria americana (Hyphantria cunea), un insetto originario del Nord America che ormai si è stabilito anche in Italia.
La Regione Piemonte chiarisce le differenze principali:
Ifantria americana: in questo periodo le larve abbandonano le piante per trovare rifugi dove trascorrere l’inverno; si sviluppano soprattutto su latifoglie come gelso e acero negundo.
Processionaria: vive esclusivamente sui pini, sverna nei caratteristici nidi sericei sugli alberi e scende a terra solo in primavera.
La risposta è no. Sebbene possano causare danni alle piante e rendere sgradevole l’aspetto di parchi e giardini, le larve di ifantria non sono urticanti e quindi non costituiscono un pericolo per la salute di persone e animali domestici, al contrario delle larve di processionaria.
Il Comune di Novara, dopo alcune verifiche nei parchi pubblici, ha sottolineato che la presenza di questi bruchi non compromette l’uso delle aree verdi, pur essendo indubbiamente fastidiosa.
Chi possiede un giardino o alberi particolarmente colpiti può:
monitorare le specie più sensibili, come gelso e acero negundo;
tagliare e bruciare i rami infestati dai nidi sericei, facilmente riconoscibili;
in via preventiva, avvolgere i tronchi con cartone ondulato: qui le larve formeranno le crisalidi e sarà possibile eliminarle bruciando il cartone, prevenendo così nuove infestazioni.
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