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Turismo

Mercato degli affitti brevi in flessione: annunci giù a 508mila, pesa l’aumento della cedolare secca

I dati Aigab-Airdna segnalano meno case disponibili e soggiorni più brevi. Sardegna stabile, cali marcati in Liguria, Emilia Romagna e Toscana

Mercato degli affitti brevi in flessione: annunci giù a 508mila, pesa l’aumento della cedolare secca

Foto di repertorio

Il mercato degli affitti brevi in Italia ha registrato una frenata durante l’estate 2025. Secondo l’analisi dell’Associazione dei gestori Aigab basata sui dati Airdna, tra giugno e agosto gli annunci online sono scesi a 508mila, circa 10mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.

Anche il tasso di occupazione segna un leggero calo, dal 64 al 63%. La contrazione non è uniforme: la Sardegna mantiene i livelli dello scorso anno, mentre Liguria, Emilia Romagna e Toscana evidenziano un calo più marcato. A incidere è anche la riduzione della permanenza media degli ospiti, fenomeno in linea con quanto accade negli alberghi.

Le tariffe, invece, sono in crescita quasi ovunque, e potrebbero avere influito sulla flessione delle prenotazioni. A complicare lo scenario ci sono anche i maggiori costi fiscali: la cedolare secca è salita dal 21 al 26%, spingendo alcuni proprietari a rinunciare agli affitti brevi o a gestirli fuori dalle piattaforme per evitare commissioni e ritenute.

Secondo Aigab, in Italia circa 640mila abitazioni risultano potenzialmente disponibili per gli affitti brevi, ma solo 200mila sono affidate a società di gestione. In molte località turistiche, infatti, gli accordi diretti con ospiti abituali restano una pratica diffusa, non sempre tracciata nei dati ufficiali.

Il settore, pur restando vitale, mostra dunque segnali di assestamento dopo anni di forte espansione, con il rischio che le nuove regole fiscali e burocratiche ne frenino ulteriormente la crescita.

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